Maggiorazione contributiva invalidi e Quota 102, sarà considerata nell’assegno pensione?

Maggiorazione contributiva per un massimo di cinque per i lavoratori invalidi, sarà utile a raggiungere i requisiti di Quota 102? Ecco la risposta 

Assegno di invalidità e trasformazione in pensione di vecchiaia: si perde o si guadagna?
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Un Lettore chiede spiegazioni agli Esperti di trading.it in merito alla Quota 102 e i contributi figurativi per invalidità Il Lettore precisa che ha una percentuale invalidante riconosciuta superiore al 74% e chiede se i contributi accumulati come figurativi, se nel 2022 accede alla pensione Quota 102, saranno considerati nel calcolo dell’assegno.

Maggiorazione contributiva invalidi e Quota 102, saranno considerati?

Precisiamo che la momento nulla è ancora definito, nella bozza della Legge di Bilancio 2022, a sostituzione della Quota 100 che termina la 31 dicembre 2021, sarà inserita la pensione Quota 102. In effetti, la Quota 102 dovrebbe rispecchiare la Quota 100 tranne per il requisito anagrafico che passa da 62 anni a 64 anni. Quindi, i contributi figurativi per invalidità potranno essere utilizzati tranquillamente per raggiungere il requisito contributivo previsto di 38 anni. Esiste però un vincolo che bisogna rispettare, ed è quello di almeno 35 anni di contributi utili esclusi contributi figurativi accreditati per disoccupazione e malattia. Ma nell’esclusione non sono compresi i contributi figurativi per invalidità, in quanto sono validi a tutti gli effetti.

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Validi per il diritto ma non per il valore dell’assegno pensionistico

Bisogna precisare che i contributi figurativi sono validi per il diritto ma non per la misura. Questo significa che permettono di raggiungere l’anzianità contributiva richiesta di 38 anni (quota 102 64 anni di età più 38 anni di contributi). Ma, non sono considerati nel calcolo dell’assegno pensionistico.

A chiarire quali sono i contributi validi ai fini del calcolo della Quota 100, quindi, anche per Quota 102, è la circolare INPS n. 11 del 29 gennaio 2019. Invece, i contributi figurativi validi ai fini pensionistici sono regolati dalla  legge 388/2000 all’articolo 80 comma 3. In effetti si tratta della maggiorazione che consiste in due mesi di contributi per ogni anno di lavoro dal riconoscimento dell’invalidità. L’INPS accredita un massimo di cinque anni di contributi. Questo permette di recuperare cinque anni di contributi validi ai fini del diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata. Legge 104 e maggiorazione, perché non la prendono tutti? La risposta che non ti aspetti

Riepilogando, i contributi figurativi (maggiorazione contributiva) sono validi ai fini del pensionamento con Quota 100, quindi, saranno validi anche per la pensione anticipata Quota 102. Precisiamo che la misura al momento non è effettiva, bisogna attendere l’ufficialità attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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