Si fa un gran parlare della fine emergenza, ma esiste un nuovo fenomeno: il “Long Covid Economico”. Di cosa si tratta e cosa sta succedendo a imprese e cittadini?
Ogni giorno sentiamo notizie che proclamano a gran voce la fine dell’emergenza sanitaria. Il 31 marzo prossimo dovrebbe essere finalmente proclamata la fine della “guerra al Covid”, perché di questo si è sempre trattato. Di una vera e propria guerra. E naturalmente, anche quando un esercito esce vincitore, non manca la “conta dei morti e dei feriti”. In questo caso, non feriti da arma da fuoco ovviamente, ma feriti nell’animo e nel portafogli.
Dopo due anni di pandemia la situazione economica in cui versa l’Italia è davvero disastrata. E lo si vede tutti i giorni. Dalle serrande chiuse, dal crollo dei consumi. Dalle imprese che non ce la fanno a rimanere aperte a causa del costo dell’energia che è schizzato a livelli mai visti. Fino al singolo cittadino che si ritrova disoccupato o, se ha avuto fortuna e ha ancora un lavoro, deve comunque combattere coi rincari su tutto. Dal “pane quotidiano” a qualsiasi altro bene.
Ma cosa sta realmente succedendo all’economia? Una sorta di effetto valanga: non esistono “crisi a compartimenti stagni”. Se qualcuno comincia ad annaspare, è molto probabile che molti verranno trascinati giù. Ma scendiamo un po’ più nello specifico. E parliamo di un effetto, denominato “Long Covid Economico”. Basta fare una semplice analogia a ciò che succede a livello di salute a chi ha contratto il virus: molti problemi continuano a manifestarsi anche mesi dopo la guarigione. Così è per il comparto economico. I problemi continuano a manifestarsi anche mesi dopo la fine della pandemia.
Parliamo di questo fenomeno con qualche numero. Perché la crisi si misura. Privati e imprese non riescono più a onorare i costi delle bollette di luce e gas. Anche se sono stati cancellati gli oneri di sistema, arrivano fatture insostenibili da pagare per chiunque. Chi prende 5-600€ di pensione si ritrova un conto del riscaldamento di 400€. Aziende come alberghi, ristoranti, piscine, negozi, devono sborsare migliaia di Euro. Le spese superano gli incassi.
“Pur con gli interventi straordinari da parte del governo – si comunica durante un’audizione in Senato – nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse). L’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia nel 2021, gennaio-dicembre 2021 +500% per il gas e +400% per l’energia elettrica si è riflessa sui prezzi a partire dal secondo semestre 2021.” Questi numeri farebbero tremare chiunque. Le famiglie hanno la possibilità di pagare le bollette anche fino a 10 rate. Certo, ma vanno pagate. E i bollettini si sommano ai rincari di alimenti, scadenze fiscali come il Bollo Auto, le rate del Mutuo o dell’Affitto, le spese per i figli. Per non parlare della Benzina.
Qualcuno si ricorda se i benzinai hanno mai accusato la crisi energetica? Beh, adesso non sono solo i cittadini a subire un vero e proprio salasso ad ogni pieno. I distributori sono arrivati a dover chiudere negli orari notturni perché “impossibilitati a sostenere i costi di gestione”. A livello regionale e comunale, vengono istituiti Tavoli di Gestione della Crisi Permanente. L’ultimo, giusto in fatto temporale, arriva dall’Umbria. A parlare è il Presidente dell’Associazione Gestori e Ristoratori di bar, Romano Cardinali.
“Vogliamo parlare anche di fiscalità locale e tentare di salvare le imprese che oggi, come non mai, sono a rischio sopravvivenza. Le speranze di una ripresa, intraviste la scorsa estate, sono state prima gelate dalla recrudescenza della pandemia, e dalle conseguenti misure restrittive, e ora sembrano definitivamente compromesse dai rincari. Il settore rischia di non reggere l’ondata dei rincari che ci sta sommergendo. A rischio non ci sono solo le nostre 5 mila imprese, ma un intero comparto economico, decine di migliaia di famiglie, una rete di pubblici esercizi che disegna e anima le nostre città“.
Come accennato poco sopra, l’effetto “valanga” è dietro l’angolo. E questi sono solamente i primi sintomi della nuova “patologia”: il “Long Covid economico”.
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