Numerosi trader sono stati coinvolti dalla speculazione sul Litecoin. Questa criptovaluta è legata insieme alle altre alle notizie su possibili adozioni da parte di grandi aziende.
La popolarità delle criptovalute diventa spesso anche la causa dei loro crolli. La volatilità in grado di far apprezzare le quotazioni di questi asset si rivela sempre più spesso un arma a doppio taglio.
Litecoin, una criptovaluta tra le quindici più popolari, ha oggi una capitalizzazione di 12 miliardi di dollari. L’asset scambiato su un mercato non regolamentato, così come la maggior parte delle criptovalute, risente eccessivamente della presenza di trader retail che operano in un ottica di brevissimo termine. La criptovaluta è stata coinvolta e associata a una falsa notizia che la vedrebbe protagonista di un accordo con il gigante della grande distribuzione Walmart.
Secondo un comunicato rilasciato su GlobeNewswire lunedì, Walmart avrebbe dato il via libera all’accettazione di pagamenti in Litecoin. La dichiarazione è stata inizialmente coperta da Reuters, CNBC e Bloomberg News, alimentando acquisti per un incremento di prezzo superiore al 30% avvenuti in meno di un’ora. Litecoin si è ben presto vista negare il potenziale guadagno quando Walmart ha smentito la notizia causando un crollo altrettanto rapido. La volatilità che aveva avvantaggiato temporaneamente i trader su posizioni long, ha riportato le quotazioni dai 232 ai 179 dollari.
Il trading sul Litecoin è in attesa febbrile di notizie che giustifichino il suo valore
Il mercato delle criptovalute era probabilmente in attesa febbrile di una notizia che avvalorasse le ipotesi circolate a inizio settembre. Amazon e Walmart cercavano infatti esperti nel settore delle valute digitali, dando adito all’ipotesi che avrebbero presto consentito pagamenti in una o più criptovalute.
Walmart ha dichiarato di non avere alcuna relazione con Litecoin è ha affermato di stare indagando sul comunicato stampa rilasciato erroneamente su GlobeNewswire. Le valute digitali sono particolarmente suscettibili di schemi pump and dump, con il quale il valore di una criptovaluta viene gonfiato per mezzo di aspettative future, che una volta ottenuti i profitti si rivelano false, causando il crollo del prezzo.
Questa volta i truffatori hanno agito in modo subdolo sfruttando le circostanze e il sentiment, facendo in modo che venisse rilasciato un comunicato stampa fasullo, per mezzo di Apollo Global Managment, una società che distribuisce quasi 20.000 comunicati stampa al mese. Ad avvalorare la notizia ripresa poi da testate online autorevoli, c’è stata la pubblicazione di un post su Twitter dall’account ufficiale di Litecoin, cancellato subito dopo che la notizia si è rivelata falsa.
L’amministratore delegato di Litecoin si è detto estraneo alla vicenda. Charlie Lee è un informatico ed è oggi una delle maggiori figure di spicco nonchè opinion leader nel mercato delle criptovalute. Litecoin è il frutto di una solida esperienza maturata dal suo ideatore nel settore digitale, ed è stata la prima valida alternativa al Bitcoin realizzata a partire dalla sua blockchain.
Il mercato delle criptovalute è tra i più vulnerabili alla manipolazione
A differenza dei mercati regolamentati il trading sulle criptovalute è per lo più anonimo e comunque difficilmente rintracciabile, dando modo ai truffatori di non lasciare traccia delle transazioni. A questo si aggiunge il condizionamento dei trader che operano basandosi unicamente sulle news. Queste vengono rilasciate sopratutto per mezzo di social nework come Twitter, protagonista delle dichiarazioni di personalità di spicco e imprenditori come ad esempio Elon Musk.
La SEC, l’autorità per la regolamentazione del mercato USA, ha in passato già perseguito alcuni individui, compreso lo stesso Musk, per aver emesso comunicati in grado di creare pesanti variazioni sulla volatilità dei prezzi di strumenti quotati. La SEC indagherà sulla vicenda rivolgendosi direttamente agli exchange, attraverso i quali passeranno le transazioni degli introiti generati dalla truffa.
La manipolazione del mercato diventa tanto più semplice quanto è alto il numero dei trader al dettaglio presenti e tanto meno è liquido l’asset quotato. Non è chiaro se l’episodio dissuaderà le grandi aziende dal stringere collaborazioni per mezzo di comunicati pubblicati con mezzi ufficiosi o tramite i social netwok. È sicuramente vero che l’uso e la popolarità di questi asset è divenuto particolarmente importante nell’economia odierna. È un esempio lo Stato di El Salvador, il piccolo Stato del Centro America si è messo in gioco adottandolo come valuta ufficiale. A partire da questo mese e porterà avanti la sua politica nel tentativo di risollevare l’economia e attrarre nuovi investimenti.
Il ruolo del Nasdaq nel trading sulle criptovalute
Se l’esperimento può sembrare eccessivo o imprudente è sufficiente osservare ciò che accade nel comparto finanziario più strettamente regolamentato. Il Nasdaq infatti si prepara a fornire le quotazioni a servizi che offrono azioni tokenenizzate. Il Nasdaq insieme a quelli di Finnhub alimenterà i servizi su DeFiChain, una blockchain decentralizzata dedicata ad applicazioni e servizi finanziari.
Questo genere di azioni sono legate a un token, ovvero una criptovaluta che replica fedelmente il prezzo delle azioni, che possono essere acquistate in frazioni rispetto al prezzo ufficiale della singola azione quotata. Questo è in grado di aprire ulteriormente la platea di investitori e portare molte persone a poter acquistare e vendere azioni. Anche i piccoli risparmiatori possono così avvantaggiarsi del mercato anche al di fuori del circuito tradizionale.
Il risultato del trading azionario fatto per mezzo dei token può garantire le medesime opportunità di quello attuato sul mercato regolamentato, con l’esclusione della proprietà dell’attività sottostante. Proprio come un derivato questo asset è scambiato sulla base del valore che rappresenta. Allo stesso modo queste criptovalute rispecchiano il prezzo di azioni come Apple, Microsoft, Tesla e vengono scambiate 24/24 sette giorni alla settimana.