Ospitare altre persone nella casa in affitto: l’inquilino può farlo? Il chiarimento che molti aspettavano, attenzione ai limiti e ai rischi.
Prendere una casa o un appartamento in affitto porta con sé un regolare contratto da firmare e rispettare, che tutela ed evidenzia diritti e doveri di entrambe le parti. Ovviamente, in quanto affittuari, siamo tenuti a rispettare una serie di regole, proprio come il proprietario, ma, spesso e volentieri, alcuni elementi restano comunque fonte di interrogativi e domande. Tra questi, troviamo dubbi riguardo all’ambito dell’ospitalità. Sono in molti, infatti, a chiedersi se l’inquilino abbia la possibilità di ospitare altre persone: arriva il chiarimento, attenzione ai limiti.
Amici, parenti, colleghi, indipendentemente da chi si tratti, la domanda resta la stessa: posso ospitare e per quanto tempo, una persona nella casa o nell’appartamento che ho affittato? Per rispondere a questa domanda occorre chiarire alcuni elementi fondamentali che tutti dovrebbero conoscere.
Ospitare altre persone: l’inquilino può farlo? Il chiarimento da tenere a mente
Partiamo dal presupposto che, con la sentenza n.14343/2009, la Cassazione ha reso chiaro che quelle clausole presenti nei contratti di affitto volte a vietare l’ospitalità ad amici, familiari e simili presso la casa in affitto sono da considerarsi nulle. Questo perché “cozzano” con l’articolo 2. della Costituzione Italiana che riguarda il principio di solidarietà. Stabilito, dunque, che non è possibile vietare di fornire ospitalità, occorre, però, tenere a mente alcuni elementi chiave.
Sebbene, infatti, non vi siano dei limiti di tempo da rispettare, alcuni fattori rivestono un importanza fondamentale. In primo luogo, che gli ospiti rispettino l’abitazione al pari dell’inquilino e, dunque, in caso di danni allo stesso, il proprietario potrebbe richiedere un risarcimento. In secondo luogo, se si parla di un ospite straniero, anche se un familiare, è necessario informare la Questura. Lo stesso tipo di comunicazione, da fare per iscritto, riguarda i casi in cui la persona ospite si trattenga per oltre 30 giorni.
In tali comunicazioni dovranno essere inserite le generalità sia dell’inquilino che dell’ospite e, ovviamente, l’indirizzo interessato. Laddove si verificassero tali eventualità, ma non ci fosse la relativa comunicazione, potremmo andare incontro a sanzioni amministrative per importi tra i 160 e 1100 euro. Occorre, poi, tenere a mente che, nei casi in cui l’ospite decidesse di restare per periodi anche superiori, occorrerà chiedere al Comune il cambio di residenza o domicilio per lo stesso.