C’è sono dei limiti nel pignoramento che l’Agenzia delle Entrate può effettuare sul conto corrente di alcuni pensionati Inps: ecco a quanto ammonta e a cosa bisogna prestare attenzione.
I controlli dell’Agenzia delle Entrate non si fermano neanche per i pensionati: spesso, infatti, l’azione del creditore può procedere anche attraverso il pignoramento delle cifre necessarie a sanare il debito. Per questo motivo coloro che percepiscono una pensione devono fare molta attenzione alle cifre presenti sul proprio conto corrente.
Esiste un limite prefissato e in presenza del quale il pignoramento non può scattare: esso, infatti, è stabilito dalla Legge e serve a tutela del contribuente. L’intento è quello di evitare che egli possa subire una decurtazione eccessivamente drastica delle quote detenute in deposito. Ecco quali sono le cifre per le quali non può scattare il pignoramento dell’Agenzia delle Entrate dal conto corrente dei pensionati Inps.
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I limiti per il pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate: ecco di cosa si tratta
Anche i pensionati possono contrarre debiti da assolvere con il Fisco: in questa particolare fattispecie, ci sono delle regole stringenti e molto precise sulle modalità attraverso le quali l’Agenzia delle Entrate può attivare il pignoramento. Tale Ente deve, infatti, attenersi a dei limiti soprattutto se il soggetto in questione è percettore di una pensione erogata dall’Inps.
In questo caso, la Legge svolge un’azione di grande tutela nei confronti del contribuente debitore soprattutto per quanto riguarda l’azione di recupero crediti presso terzi. Vediamo nel dettaglio a quanto ammontano tali cifre e come può difendersi un pensionato in debito analizzando il caso nello specifico.
Le cifre i limiti nel dettaglio
Nello specifico, per quanto riguarda le cifre per le quali è prefissato un limite nell’azione di pignoramento dell’Agenzia delle Entrate esse riguardano l’importo della pensione. Nel caso in cui un pensionato Inps percepisca un assegno previdenziale dall’ammontare inferiore ai 2500 euro, il pignoramento mensile sarà nella misura di un decimo. Qualora, invece, tale importo sia superiore a tale cifra ed entro i 5000 euro, il limite stabilito è pari ad un settimo.
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Qualora, infine, egli percepisca un assegno superiore ai 5000 euro, il pignoramento da parte del Fisco, sarà nella misura di un quinto. Ovviamente, in ognuno di questi casi sarà proprio l’Inps che terrà conto del minimo vitale necessario per vivere, del pensionato.