Vecchi libretti postali e bancari, tenerli aperti è davvero rischioso: ecco perché

Se hai un libretto di risparmio emesso da Poste Italiane e il tuo libretto di risparmio appartiene a una determinata categoria, ora capiremo quale. che potremmo definire, intanto, per così dire “sorpassata e vetusta”, devi stare molto attento perché rischi di pagare addirittura una sanzione fino a 500 euro.

Per decenni abbiamo avuto a che fare, come cittadini e contribuenti, con diversi tipi di libretti postali e bancari. Fino a poco tempo erano tutto quello che di più importante avevamo a disposizione come strumenti di risparmio e di gestione de denaro, ma tutto è cambiato, la rivoluzione tecnologica e digitale ha avuto la meglio.

Libretto Portatore Addio

Nell’era dell’home banking, dei codici Otp temporanei che ti arrivano via sms sul cellulare per accedere ogni volta al tuo conto associato al tuo smartphone, nell’epoca dei pagamenti on line e dei bonifici istantanei, non c’è più spazio per i libretti postali al portatore.

Anzi, vi diremo di più: nell’ambito della politica di svecchiamento dei sistemi di pagamento voluta dall’Unione Europea, dal 31 dicembre scorso chi non si affretta a convertire il proprio libretto, rischia addirittura una multa fino a 500 euro.

Incredibile ma vero, una sanzione se non stiamo al passo coi tempi e non rinnoviamo il vecchio libretto di risparmio!

Probabilmente non si tratta solo di necessità di rinnovamento: i vecchi libretti hanno un costo di gestione troppo alto dovuto ad una raggiunta incompatibilità operativa.

Non si rinnega il passato, certo, ma si deve percorrere, necesse est, la strada del rinnovamento. I libretti postali sono stati uno strumento molto importante, che molti italiani utilizzano per gestire il proprio risparmio. Ma se ne hai aperto uno prima dell’estate 2017, ti conviene controllare che tipo di libretto postale hai a disposizione, perché il prodotto rilasciato da Poste, all’epoca, in realtà non può più essere utilizzato e potrebbe, quindi, anche costarti una multa.

Data per così dire spartiacque chiave da conoscere era gennaio 2019. Ma bisogna fare un passo indietro al 2017 per capire quale libretto postale non è più valido.

Con il decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 90 tutte le banche, e con esse le Poste Italiane, hanno dovuto regolamentare la propria offerta di libretti.

Di fatto, sono stati esclusi dall’elenco quelli che non possono essere più tenuti aperti per ovvie esigenze di incompatibilità con i sistemi attuali: i cosiddetti libretti al portatore.

Oltre a quelle che sarebbero le difficoltà di gestione, non compatibili con i sistemi attuali e quindi complesse ed economicamente onerose, i problema con i libretti al portatore era che non erano tracciabili, perché non includevano il nome.

Per questa ragione, con la necessità di rendere oggi tutto più tracciabile e trasparente, nell’ambito delle norme contro l’evasione fiscale e il riciclaggio, dall’entrata in vigore della normativa, i libretti al portatore sono stati eliminati.

Chi possedeva un libretto postale al portatore dovrebbe averlo estinto entro la fine del 2018.

Il denaro presente può trasferito, con un processo di indispensabile conversione, in un libretto di risparmio nominativo.

Per chi ha attualmente tra le mani un libretto al portatore emesso da Poste Italiane, ora c’è un problema. 

Infatti i libretti, come abbiamo già detto, non sono più adatti e quindi non possono eseguire qualsiasi movimento di entrata o uscita, in pratica sono di fatto inutili.

Una cosa che puoi fare subito, se non intendi adeguarti alla conversione, secondo l’annuncio ufficiale pubblicato sul sito di Poste Italiane, è chiedere il saldo della liquidazione.

Attenzione però a ricordare che se non chiudi o converti il tuo libretto al portatore, a cui siamo tanto affezionati ma che ormai fa parte della nostra storia, rischi una pesante sanzione fino a 500 euro. La rivoluzione digitale davvero non può più attendere!

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