La Libia un nuovo e vecchio teatro di guerra, l’equilibrio geopolitico continua a scricchiolare. Intanto a Tripoli una serie di violenti tafferugli hanno causato 23 vittime.
Conflitto in Ucraina, crisi energetica, rincaro dei prezzi, dibattito politico e nuove elezioni in arrivo, ora aggiungiamoci le ridestate tensioni in Libia.
Alcuni scontri a Tripoli hanno provocato diverse vittime, tra cui il celebre comico Mustafa Baraka. In più si contano tanti feriti, circa 140 per la precisione.
La situazione attuale in Libia
La ritirata da Tripoli delle milizie fedeli a Fatih Bashagha ha posto la parola fine alla battaglia tra i soldati del Governo di Unità Nazionale, riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, e le truppe sostenute dal generale Khalifa Haftar che hanno provato a collocare, nei palazzi dell’Esecutivo e con non poca violenza, Bashagha, eletto solo qualche mese fa dal Parlamento di Tobruk.
La notizia è giunta dal Libyan Observer. Il ministero della Salute libico ha comunicato una stima aggiornata degli scontri: si sono riportati numeri sconfortanti, 23 vittime e 140 feriti.
I combattimenti, non hanno risparmiato il coinvolgimento delle forze governative. Ed ecco allora l’inevitabile battaglia con i miliziani braccio armato del potere “parallelo” di Fathi Bashagha, retto da Khalifa Haftar.
Cosa accade nella capitale Tripoli
La violenza non ha fatto sconti. Vittima delle armi anche il comico Mustafa Baraka, presente per una ripresa amatoriale degli scontri e centrato in pieno da una pallottola vagante. Le autorità competenti hanno instaurato lo status d’emergenza chiedendo ai cittadini di non muoversi dalle proprie abitazioni. L’Università ha interrotto le sue attività.
Per le vie della capitale a dominare è una quiete apparente, come riportato dall’inviato di France Presse. Il leader dell’Esecutivo di Tripoli, Abdelhamid Dbeibah, si è mostrato in un video, attorniato dai suoi agenti, salutando le milizie che hanno deciso di schierarsi dalla sua.
Non si registrava uno scontro così cruento dal giugno 2020, allora il generale Haftar azzardò un tentativo di pressione su Tripoli, contenuto e annullato grazie all’azione di supporto della Turchia.
Un’analisi dello scontro avvenuto in Libia
I combattimenti avvenuti nella capitale hanno provocato danni smisurati, stando al France Presse, che segnala numerosissime auto e innumerevoli edifici inceneriti o trapassati da proiettili. Tripoli appare come una città fantasma, il grigiore del fumo pervade ogni angolo di strada e cielo.
Le accusa reciproche tre Dbeibah e Bashagha non sono tardate ad arrivare: il primo accusa il secondo di avere intenzione di prendere possesso della capitale con la violenza; il secondo accusa il primo di “attaccarsi al potere” pur rappresentando un primo ministro “non legittimo”.
Del resto, Dbeibah si era assicurato il potere con l’intercessione dell’Onu nel marzo 2021 come capo dell’Esecutivo di transizione. Poi in mancanza della successiva tornata elettorale, attesa il 24 dicembre, ha deciso di serbare quella posizione. Dbeibah ha garantito le sue dimissioni non appena avverrà la nomina di un nuovo governo decretato dalle elezioni. Bashagha, nel mentre, non ha mai smesso di tentare l’ingresso impetuoso a Tripoli per ribaltare le carte in tavola, ma sino a oggi è sempre stato respinto.
Reazioni dal resto del mondo
Gli ambasciatori Usa sul territorio non celano la loro preoccupazione, parimenti i rappresentanti delle Nazioni Unite in Libia hanno invocato un immediato cessate il fuoco, denunciando tafferugli violenti in zone della città popolate da civili.
Le tensioni in Libia aumentano e si concentrano in questa lotta “bipolare” tra i due leader. Sale il numero delle vittime, come del resto cresce la preoccupazione per un allargamento del conflitto, con attori esteri pronti a inserirsi con diversi scopi e in diverse vesti nelle lotte intestine di un Paese sempre rovente.