Meno tasse sulla pensione per i liberi professionisti grazie alle novità relative al 2025: tra rate e sconti è possibile risparmiare molto
Se sei un libero professionista, sai bene quanto sia difficile pianificare il futuro. A differenza di un lavoratore dipendente, non hai un datore di lavoro che contribuisce alla tua previdenza, e ogni decisione sulla pensione dipende esclusivamente da te. Tra versamenti obbligatori, periodi di lavoro non coperti da contribuzione e cambiamenti nelle normative, il rischio di ritrovarsi con una pensione frammentata e insufficiente è sempre dietro l’angolo.
C’è una notizia positiva per quanto riguarda la questione pensionistica: fino a poco tempo fa la ricongiunzione dei contributi era un’opzione costosa, quasi proibitiva per molti professionisti. Ma ora qualcosa sta cambiando. Dal 2025 è possibile usufruire di sconti relativi al costo della ricongiunzione dei contributi, ciò significa che ci saranno meno spese che andranno a incidere sulla propria pensione finale, e al tempo stesso più denaro sul proprio assegno pensionistico.
Per chiunque abbia avuto carriere discontinue, oppure le sta costruendo proprio adesso, nel corso di vita lavorativa, questa è una notizia fondamentale, da non sottovalutare: capire come sfruttare l’opportunità può fare una grande differenza nel determinare il tuo assegno pensionistico futuro.
Continua a scendere il costo per rateizzare gli oneri di ricongiunzione ai sensi della legge n. 45/90 per i liberi professionisti che presentano la domanda nel 2025. L’INPS ha infatti comunicato nella circolare n. 24/2025 che questa riduzione è dovuta alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati accertato dall’ISTAT per il 2024, che ha registrato un aumento dello 0,8%.
I liberi professionisti che vogliono trasferire la contribuzione tra la propria cassa professionale e l’assicurazione generale obbligatoria (o altre casse previdenziali) beneficeranno di un costo inferiore rispetto agli anni precedenti. La legge 45/1990 stabilisce che i contributi trasferiti siano maggiorati di interessi calcolati al 4,5% e dedotti dalla riserva matematica, determinata in base all’età, all’anzianità contributiva e alla retribuzione.
Per i periodi da ricongiungere successivi al 31 dicembre 1995, come abbiamo visto il calcolo dell’onere ormai avviene con il sistema dell’aliquota percentuale, invece della riserva matematica. L’onere può essere pagato a rate, fino alla metà delle mensilità corrispondenti ai periodi ricongiunti. Il tasso di interesse applicato alle rate è pari alla variazione media annua dell’indice ISTAT.
Questa riduzione degli oneri renderà così la ricongiunzione più accessibile, soprattutto per chi ha accumulato contributi in diverse casse e vuole massimizzare il proprio futuro pensionistico senza affrontare costi proibitivi, usufruendo di comode rate. Il tasso di interesse applicato alle rate è stato stabilito con un valore molto inferiore rispetto a quelli degli anni scorsi: questo abbassamento del tasso di interesse rende la ricongiunzione più conveniente e sostenibile.
Se quindi si è protagonisti di contributi sparsi tra diverse casse previdenziali e si desidera ottimizzare la pensione, approfittare delle nuove disposizioni può fare la differenza, ma è sempre necessario presentare la domanda di ricongiunzione per garantirsi un assegno pensionistico più solido.
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