L’euro si sta rafforzando e chi deve fare un cambio valuta per viaggiare all’estero inizia a chiedersi se sia meglio acquistare subito dollari o attendere ancora.
Con il recente rialzo dai minimi del 2022, la situazione sui mercati sembra cambiata, ma il trend sarà stabile? Quali sono i livelli chiave da monitorare? E soprattutto, quanto costa davvero cambiare euro in dollari prima di un viaggio?

Gioacchino ha già prenotato la sua vacanza di Pasqua a New York, ma prima di partire deve prendere una decisione importante: cambiare subito i suoi euro o aspettare che il tasso di cambio migliori? Dal minimo toccato nel 2022 a 0,9536, l’euro ha recuperato terreno fino ai valori attuali intorno a 1,0945, grazie a un doppio minimo grafico e al supporto di una trend line solida. La domanda che si pone è se il trend rialzista proseguirà oppure se il cambio tornerà a scendere, rendendo più costoso ottenere dollari in futuro. Un altro aspetto fondamentale riguarda le commissioni: dove conviene effettuare il cambio per ottenere il miglior tasso possibile e non perdere soldi inutilmente? Vediamo insieme tutti gli elementi da considerare.
Il cambio euro-dollaro: trend attuale e prospettive
Negli ultimi mesi, l’euro ha mostrato una forza crescente nei confronti del dollaro, risalendo da livelli molto bassi fino a consolidarsi sopra quota 1,09. Questo movimento è stato supportato da diversi fattori, tra cui la politica monetaria della BCE e la stabilizzazione dell’economia europea. Tuttavia, è importante capire se questa tendenza potrà continuare.

Il grafico mostra chiaramente come il tasso di cambio abbia trovato supporto tra 1,02 e 1,03, creando un doppio minimo che ha fornito la base per la risalita attuale. Inoltre, la trend line che parte dai minimi del 2022 ha continuato a reggere, dando segnali positivi per l’euro. Ma ci sono anche delle resistenze da tenere d’occhio. La prima si trova proprio in area 1,10, un livello psicologico importante. Se superato, potremmo assistere a un’ulteriore crescita verso 1,12 o addirittura 1,15. Al contrario, una rottura sotto 1,08 potrebbe indicare un ritorno della debolezza, rendendo più costoso il cambio euro-dollaro.
Per chi deve convertire euro in dollari, il momento migliore potrebbe essere vicino, ma dipende molto dalle decisioni della Federal Reserve e della BCE. Se la Fed decidesse di mantenere una politica restrittiva più a lungo del previsto, il dollaro potrebbe rafforzarsi, rendendo meno conveniente il cambio. Al contrario, una politica più morbida potrebbe dare ancora più spinta all’euro.
Quanto costa cambiare valuta e dove conviene farlo
Oltre al tasso di cambio, c’è un altro aspetto cruciale che spesso viene sottovalutato: le commissioni bancarie e i costi di conversione. Non tutti i posti offrono lo stesso tasso e le differenze possono essere significative.
Le opzioni più comuni per cambiare euro in dollari sono:
- Banche e uffici di cambio: comodi ma spesso con commissioni elevate.
- Aeroporti: generalmente sconsigliati per le tariffe sfavorevoli.
- Bancomat all’estero: spesso applicano tassi migliori ma con possibili commissioni bancarie.
- Carte di credito e prepagate: alcuni istituti offrono tassi vantaggiosi senza commissioni.
Il consiglio migliore è confrontare le tariffe prima di partire. Alcune carte prepagate offrono conversioni con spread ridotti, rendendole un’opzione interessante. Inoltre, controllare le condizioni della propria banca può evitare brutte sorprese.
Alla fine, la decisione dipende da quanto si è disposti a rischiare. Se l’euro continua a rafforzarsi, aspettare potrebbe essere conveniente. Ma se si teme un’inversione, meglio cambiare almeno una parte della somma fin da subito.