Se la Legge Fornero andrà sospesa, molte cose sono destinate a cambiare. Si può andare in pensione in maniera ottimale, bisogna solo sapere come muoversi.
Pare un eufemismo riuscire a capire anche solo in parte “come muoversi” nel sistema previdenziale italiano. Ma se c’è qualcosa che in questo delicato momento è dalla parte dei contribuenti, è il fatto che si può andare in pensione in un modo più leggero. Nel senso che potrebbe esserci più margine di decisione da parte dell’individuo interessato. Basta alla prevaricazione di un sistema fallimentare?
Soprattutto servirebbe capire come si potrà dire di no alla Legge Fornero. Si tratta di quella normativa che più dura a morire di così, i contribuenti non sono riusciti in nessun modo a levarsela di dosso. La più grande problematica generata dalla normativa in questione risiede nel fatto di rendere l’accesso all’istituto sempre più complesso. Tutto questo è dato la rigidità dei requisiti e la fissità del sistema previdenziale italiano.
Com’è possibile che qualcosa si è smosso? Probabilmente c’entra una parvenza di Riforma? Quest’ultima è protagonista delle maggiori discussioni, specialmente perché rasenterebbe una miglioria nell’accesso all’istituto, velocizzando la pratica, e smettendo di rendere la pensione un “miraggio lontano”. Ma l’analisi non finisce qui.
Cosa fare se la Legge Fornero viene sospesa? La risposta degli esperti
Non bisogna dimenticare che c’è persino chi ritiene che la Legge Fornero sia stata quella che ha salvato l’intero sistema. Probabilmente come sempre, nella maggior parte dei casi, la verità sta nel mezzo. Perché sì inasprendo i requisiti, la suddetta normativa, ha risollevato le risorse della spesa pubblica, riducendola, e quindi salvando il sistema dall’implosione. L’altro aspetto negativo è invece l’allontanamento fisico nel tempo del sogno pensionistico. Ad oggi, come dirgli addio?
Non è la prima volta che si parla di riforma delle pensioni, ma spesso si torna indietro. Infatti, alla fin dei conti si parla comunque di regole di calcolo e requisiti attinenti al sistema di Monti del 2012. Nel 2025 si parla di adeguamento dei coefficienti di trasformazione dei contributi delle Legge Fornero adeguando il sistema all’aspettativa di vita su un arco biennale.
Da qui, ci sarà un incremento dei requisiti di accesso. Questo quindi dimostra che non verrà eliminata del tutto, rimane in vigore, ma ci sarà chi potrà andare in pensione senza attendere di “passare a miglior vita prima”, ironicamente parlando.
Ci sono più modalità da sfruttare. Chi è nato nel ’61 e nel 2025 farà 64 anni con almeno 20 anni di contributi di cui il primo non antecedente i 1996, potrà andare in pensione. Questa mossa si chiama pensione anticipata contributiva ed è diretta a chi ottiene un trattamento pari a 3 volte l’assegno sociale.
Se si tratta di una donna lavoratrice con figlio, la pensione di questa accezione si ottiene a 64 anni di età con un trattamento uguale al 2,8 dell’assegno sociale con un figlio. Uguale anche o superiore a 2,6 volte con più figli. Ogni figlio è uno sconto di 4 mesi per un massimo di 16 per chi ne ha avuti di più.
L’alternativa è l’Ape Sociale, riguardante i disoccupati, chi ha compiuto lavori rischiosi, invalidi e caregivers. Ci vogliono 63 anni d’età e 30/36 anni di contributi per invalidi, caregivers, disoccupati e chi ha svolto lavori gravosi. Se si tratta di precoci, questi stessi lavoratori possono accedere alla Quota 41.
Servono quindi comunque 41 anni di versamenti, di cui almeno uno pagato prima di 19 anni. Senza dimenticare la possibilità della Quota 103, diretta a chi ha 62 anni e 41 anni di contributi. Infine, anche l’Opzione Donna, resta una valida opportunità per la categoria anche per il 2025.