Per i titolari di Legge 104 c’è un errore che non bisogna assolutamente commettere: attenzione a questa pratica molto comune, il rischio è alto. Scopriamo insieme di cosa si tratta e facciamo un po’ di chiarezza in merito alla questione.
I beneficiari di Legge 104 e i loro caregiver possono godere di numerose agevolazioni e benefici. Nel dettaglio, coloro che presentano una disabilità o un handicap grave possono, ad esempio, essere esonerati dal pagamento del bollo auto, godono di tariffe agevolate per la ristrutturazione del bagno o per l’acquisto di dispositivi medici, sanitari ed elettronici.
Alcuni di questi benefici sono estesi anche ai loro caregiver: ne è un esempio lampante la possibilità di godere di permessi lavorativi extra finalizzati all’assistenza del proprio parente in difficoltà. Tuttavia, non bisogna mai approfittare troppo di questi benefici: c’è un errore che non bisogna commettere assolutamente e che potrebbe costarvi davvero caro. Scopriamo insieme di cosa si tratta e tutto quello che c’è da sapere in merito.
Una delle agevolazioni più utilizzare dai familiari dei titolari di Legge 104 è proprio quella riguardante i permessi lavorativi. Tale agevolazione, infatti, permette al lavoratore di ottenere dei giorni extra di permesso in modo tale da poter prestare assistenza al proprio familiare in difficoltà. Tuttavia, questa possibilità è spesso abusata e in molti ne approfittano per trarne vantaggio personale: spesso, infatti, tali giorni di permesso vengono utilizzati con tutt’altro scopo.
Tale comportamento, inoltre, è stato menzionato anche in una vicenda processuale conclusasi con la sentenza della Corte di Cassazione n. 16973/2022. Tale vicenda giuridica aveva come protagonista un lavoratore che era stato licenziato perchè aveva usufruito dei permessi assistenziali per scopi personali e per vantaggio personale.
Nel dettaglio, il Tribunale aveva ritenuto legittimo il licenziamento irrogato al dipendente, per abuso dei suddetti permessi. L’imputato, allora, aveva fatto ricorso alla Corte d’Appello: la Corte, ha poi ribaltato il giudizio ritenendo, invece, il comportamento illegittimo. la condotta del lavoratore, infatti, avrebbe potuto avere come conseguenza un provvedimento disciplinare, ma non il licenziamento.
La Cassazione, inoltre, ha specificato che i permessi vanno richiesti e sfruttati solo per fini assistenziali e per supportare il proprio parente titolare di Legge 104. Dunque, un utilizzo diverso dalle finalità previste dalla Legge va a configurarsi come un abuso. Infatti, con tale comportamento e per scopi non giustificati, si priverebbe il datore di lavoro della prestazione lavorativa.
Inoltre, si configurerebbe anche l’indebita percezione dell’indennità da parte dell’ente erogatore. Il lavoratore, infatti, si configurerebbe essere in cattiva fede.
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