Le mensilità extra dovute ai lavoratori dipendenti disabili con la Legge 104 sono “protette”. Ma non sempre. Vediamo nel dettaglio a cosa prestare attenzione.
Le gratifiche estive e invernali sono un benefit molto apprezzato da tutti i lavoratori. Come emolumenti sono soggetti a norme, anche nel caso di chi ha la 104.
La tredicesima e la quattordicesima sono due contributi aggiuntivi a sostegno dei lavoratori e dei pensionati, per chi opera nel pubblico così come nel privato. Tra l’altro, se la 13ma è praticamente garantita per tutti, la 14ma spetta solo a determinate categorie di lavoratori. Per i dipendenti, l’emolumento è a carico del datore di lavoro, mentre per i pensionati l’onere spetta all’ente pensionistico.
Per fare il calcolo su quanto spetta, basta considerare che si tratta di un dodicesimo della retribuzione annua, in pratica è mensilità intera in più. Va da sé che se il lavoratore non ha lavorato 12 mesi ma ad esempio 4, l’importo sarà minore. Ma cosa accade nel caso di un lavoratore dipendente che ha la 104? La risposta non è univoca e prevede diverse situazioni. Eccole tutte.
La Legge 104 tutela sotto molte forme i lavoratori che hanno una disabilità grave. Tra questi aiuti vi è ad esempio la possibilità di usufruire di permessi extra retribuiti. Anche perché il disabile è più frequentemente sottoposto a visite mediche oppure a terapie. O semplicemente perché il suo stato di salute non gli consente una presenza al 100% come gli altri.
Infatti il disabile con la 104 può prendersi 3 giorni al mese retribuiti. Le ore/giorni possono essere goduti in forma piena o tramite alcune ore durante la giornata lavorativa. La buona notizia è che l’importo totale della 13ma e 14ma non vengono ridotti scalando questi giorni. Dunque l’invalido potrà contare sulla gratifica natalizia e su quella estiva a importo pieno.
Discorso diverso è, invece, quando si parla di congedo straordinario. Come sappiamo, questo viene concesso al familiare del titolare della 104. Serve al lavoratore a poter assistere il parente disabile pur mantenendo il posto di lavoro. E pur assentandosi per un periodo importante, anche due anni interi. Questi due anni possono essere goduti tutti insieme oppure frazionati, naturalmente concordando le necessità e i bisogni di entrambe le parti.
Durante il concedo, però, anche la paga viene “sospesa” e l’interessato riceve l’indennità INPS ma non lo stipendio. Dunque, essendo le gratifiche calcolate sullo stipendio mensile, non verranno corrisposte. Quindi 13ma e 14ma non spettano a chi è in congedo straordinario, così come le ferie. Perché anch’esse si maturano in base alle ore/giorni effettivamente lavorati.
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