Le ripercussioni della politica cinese sulla diffusione Covid preoccupano tutti

Nonostante i vaccini la Cina rallenta a causa della politica covid zero.

La settimana ha aperto in Asia con i prezzi del petrolio in calo dell’1,5% a 85 dollari al barile. Sono le ripercussioni della politica cinese di contenimento estremo della diffusione del Covid.

long covid economico

Se è vero che il greggio negli ultimi tre mesi ha ceduto circa il 30% del suo valore la causa si deve anche al proseguimento di politiche che date le nuove circostanze sanitarie e di variazione del Coronavirus sono ormai anacronistiche oltre che estreme. A premere sui consumi le crescenti restrizioni diffuse in molte città cinesi nonché la contrarietà di molte fasce della popolazione.

Stati Uniti e in Europa attendono con preoccupazione nuovi dati sulle scorte cinesi di petrolio in grado di confermare ulteriormente un diffuso sentiment negativo sulla crescita globale. La domanda di petrolio in Cina, il più grande consumatore di energia del mondo, potrebbe contrarsi per la prima volta dagli anni 2000.

Milioni di persone costrette a rimanere isolate per un contenimento del Covid a tempo indeterminato

Le restrizioni agli spostamenti diminuiscono naturalmente anche il consumo di carburanti e hanno già influito sulla domanda di petrolio nel secondo trimestre. Milioni di persone costrette a rimanere isolate per evitare di contrarre una qualche forma di variante del Covid, anche se asintomatica.

La domanda cinese di benzina, diesel e carburante per aerei rimane incerta con una stima in calo per quest’anno di 380.000 barili al giorno. Per fare avere un termine di paragone nel 2021 la domanda era aumentata di 450.000 barili al giorno, ovvero del 5,6%. Al momento i primi otto mesi dell’anno hanno visto una diminuzione delle importazioni di greggio del 4,7%.

Il trend può essere invertito a condizioni invariate solo all’inizio del primo trimestre del 2023. Allora la Cina aumenterà la domanda per via del capodanno lunare. Anche ad agosto circa 80.000 visitatori erano rimasti bloccati nel principale centro turistico a Sanya nell’isola di Hainan, dopo che era stato rilevato un focolaio di casi Covid.

Oltre il calo importante del traffico stradale, al 31 agosto le prenotazioni per i viaggi aerei nazionali per le vacanze in autunno sono calate del 38,5% anche rispetto al 2021.

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