I mercati finanziari globali sono confusi, tensione e nervosismo sono sentiment protagonisti di questi giorni: Trump e Musk sono attori imprevedibili e le Borse soffrono le loro dichiarazioni
Le Borse globali ieri hanno aperto la settimana con una forte incertezza, in Europa l’apertura ha visto una lieve positività, ma Wall Street sta soffrendo le decisioni del suo Presidente. Dopo il pesante sell-off della vigilia che ha visto il Nasdaq perdere il 4%, bruciando oltre 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, l’incertezza è salita alle stelle.
Gli indici delle Borse europee oggi hanno confermato il trend di ieri aprendo così, ma non sono rassicuranti:
Il crollo di Wall Street è stato guidato dalle vendite sulle “Magnifiche 7”, con Tesla in caduta libera del 15%, il peggior calo dal 2020 e a seguire Apple, Meta, Alphabet, Nvidia e Amazon che perdono oltre il 5% e Microsoft che limita le perdite a 3,5%. I cali sono stati generalizzati ma è evidente che a pagare di più è il comparto tech. Per la borsa americana si parla della peggior seduta dal 2022.
Gli investitori restano preoccupati per il rischio di recessione negli Stati Uniti, un’ipotesi rafforzata dalle dichiarazioni del presidente Donald Trump, che ha parlato di un possibile periodo di transizione economica e di un aumento dell’inflazione legato ai dazi.
A rendere ancora più incerto il quadro macroeconomico è l’attesa per la votazione del Congresso USA di oggi, 11 marzo, per scongiurare un parziale shutdown governativo che avevamo ben spiegato nell’apertura di borse di ieri. L’American Association of Individual Investors Sentiment Survey ha segnalato il rapporto più basso tra rialzisti e ribassisti dal settembre 2022, poco prima dell’inizio del ciclo rialzista attuale.
Secondo Antonio Tognoli di Cfo Sim, il mercato sta scontando diversi fattori di incertezza, tra cui il famoso impatto dei dazi imposti da Washington, che ci aspettavamo tutti in queste settimane, a cui si aggiungono dati macroeconomici deboli e la prospettiva di un’inflazione persistente.
Le preoccupazioni per il rallentamento economico si riflettono anche sul Bitcoin, che perde il 2,54%, scendendo a 80.235 dollari. In un contesto così frastagliato facciamo il punto sugli indicatori da monitorare dai trader per cercare di evitare rovinose perdite.
L’idea che l’economia statunitense possa entrare in recessione si fa sempre più concreta, tanto che la Federal Reserve ha previsto un possibile calo del PIL del 2,8% nel primo trimestre del 2025. In un contesto già fragile, le tensioni politiche ed economiche stanno rischiando di aggravare ulteriormente la situazione. Le borse stanno scontando non solo la prospettiva di un’inflazione persistente, ma anche l’instabilità legata a una leadership politica poco prevedibile.
Trump ha chiarito che il suo programma potrebbe includere dazi più severi, una mossa che potrebbe infatti destabilizzare l’intero commercio globale e quindi spingere ulteriormente i mercati verso il basso. In questo scenario, il rischio di un vero e proprio crollo dei mercati internazionali diventa sempre più concreto.
Per riuscire a prevedere se la situazione possa peggiorare o se invece ci sarà una ripresa, gli investitori devono tenere sotto controllo alcuni fattori chiave.
Volatilità del mercato
Uno degli strumenti più utilizzati per misurare la paura degli investitori è l’indice VIX, noto anche come “indice della paura”. Quando il VIX aumenta rapidamente, significa che gli investitori stanno cercando di proteggersi da forti oscillazioni del mercato. Negli ultimi giorni, il VIX ha raggiunto i livelli più alti da dicembre, da interpretare infatti come un chiarissimo segnale di nervosismo.
Il crollo dei titoli tecnologici
I titoli tech sono stati i protagonisti del rally degli ultimi anni, ma sono anche i più vulnerabili quando il mercato corregge. Aziende come Tesla e Nvidia, di cui tempo fa si minacciava una bolla speculativa, hanno registrato perdite significative, e se questa tendenza dovesse continuare, potrebbe trascinare con sé l’intero comparto tecnologico, portando a una correzione più ampia.
Dichiarazioni politiche destabilizzanti
La politica gioca un ruolo fondamentale nei mercati. Le recenti dichiarazioni di Trump, che ha minimizzato i rischi di una recessione e ha lasciato intendere che l’inflazione potrebbe salire a causa dei dazi, hanno creato un clima di incertezza. Queste dichiarazioni dal tono altisonante e irrequieto fanno temere gli investitori di un possibile sacrificio da parte delle istituzioni americane, rendendosi disposte a sacrificare la stabilità economica del paese per interessi politici, aumentando così i rischi per il mercato.
Dati macroeconomici negativi
L’inflazione, il tasso di disoccupazione e i dati sulle vendite al dettaglio sono indicatori fondamentali per capire la salute dell’economia. Se questi dati dovessero peggiorare, sarebbe un segnale che il rallentamento è già in atto.
Fuga dai titoli rischiosi
Durante i periodi di incertezza, gli investitori tendono a spostarsi verso settori più difensivi, come quello farmaceutico o delle utility. Tuttavia, se anche questi settori dovessero iniziare a soffrire, potrebbe essere il segnale che il mercato sia sull’orlo di una fase più critica.
La grande paura degli investitori è che due leader incontrollabili come Trump e Elon Musk possano contribuire al caos economico globale. Trump, con le sue politiche imprevedibili e il suo atteggiamento aggressivo sui dazi, sta creando un clima di incertezza per i mercati.
Dall’altro lato, Musk, con le dichiarazioni di minaccia all’Ucraina e con la sua personalità che incontra l’eclettismo di Trump, inizia a mostrare segnali di debolezza portando dietro sé tutto il settore tech. La domanda che tutti si pongono è: quando arriveremo al picco? Quando la situazione diventerà insostenibile?
Se gli indici continueranno a perdere terreno, con il Nasdaq e l’S&P 500 che sfondano livelli tecnici critici, allora il rischio di un vero crollo sarà sempre più concreto. Il comportamento degli investitori nelle prossime settimane sarà determinante: se il sentiment resterà negativo e non ci saranno segnali di ripresa economica, allora la tempesta perfetta potrebbe essere inevitabile.
Quando una persona muore, i suoi debiti non spariscono. Ma gli eredi devono davvero pagarli?…
Incredibile ma vero: esistono beni che non possono essere pignorati, e molti non lo sanno.…
Entro il 20 marzo prossimo, chi vorrà beneficiare dell’Assegno Unico dovrà muoversi in fretta onde…
Ecco come la nuova revisione auto 2025 rivoluzionata i controlli: addio ai furbetti grazie al…
Arricchimento e risparmio sono i due obiettivi da perseguire, e i giocatori di borsa più…
Non tutti i trader lo sanno ma sono solo due le strategie vincenti sul lungo…