Quando un crollo di mercato diventa il momento più atteso dagli investitori pazienti. In tanti si spaventano e scappano, ma c’è chi prende fiato, osserva e inizia a cercare valore dove gli altri vedono solo caos.
Ad aprile 2025, le grandi banche d’affari puntano su azioni dimenticate, solide e sottovalutate. E chi sa guardare con attenzione, potrebbe trovarsi davanti a un’occasione rara.
Gennaro, consulente informatico con una certa esperienza in Borsa, quella mattina di aprile si trova davanti al grafico del Nasdaq. Un tonfo. Da metà febbraio i listini non fanno che scendere e, per la prima volta dopo tanto tempo, lui sente che è il momento di agire. Non ha paura, anzi: è quello che aspettava. Inizia a cercare tra articoli, analisi e report delle grandi case di investimento. La parola d’ordine è una: azioni sottovalutate.
Non è interessato ai titoli che fanno tendenza o agli investimenti di moda. Vuole aziende con fondamentali solidi, che oggi valgono meno di quanto dovrebbero. Intanto attorno a lui, tanti corrono a vendere. Ma Gennaro sa che nel lungo periodo, spesso è chi riesce a restare razionale nei momenti più duri a uscirne vincitore. Non si tratta di fortuna, ma di osservazione, pazienza e studio.
Ad aprile 2025, secondo i report di UBS, JP Morgan e Citigroup, il mercato offre diverse opportunità. Questi colossi finanziari si stanno concentrando su titoli che hanno subito un calo marcato, ma che mantengono una struttura solida. Il punto non è cercare il titolo che raddoppia in un mese, ma costruire valore su basi concrete.
Tra i nomi più citati spicca Intel, che secondo UBS ha toccato valutazioni davvero basse rispetto al suo potenziale. Pfizer, dopo il boom del periodo vaccinale, è tornata nell’ombra ma continua a generare risultati solidi. JP Morgan parla con insistenza di 3M, il gigante industriale in difficoltà ma in fase di rilancio. Citi invece punta su PayPal, con un business stabile e una base clienti enorme, nonostante la crescita sia rallentata. E poi c’è Alibaba, che pur tra le tensioni geopolitiche continua a macinare numeri nel settore tech cinese.
Secondo queste analisi, tutte queste azioni con buoni fondamentali sono oggi sottovalutate rispetto al loro reale potenziale. Gennaro prende nota, confronta, approfondisce. Non vuole semplici consigli, cerca una sua visione basata su dati e strategia.
Non è un esperto di finanza, ma Gennaro conosce il valore del tempo e della calma. Sa che le occasioni migliori non fanno rumore. Il suo approccio non si basa sull’euforia del momento, ma sulla consapevolezza che i mercati si muovono anche per emozione, e che spesso è proprio lì che si cela il valore.
Decide così di puntare su alcuni di quei titoli citati dai report. Non perché glielo ha detto qualcuno, ma perché ha imparato a ragionare con la sua testa. Non cerca scorciatoie, ma costruisce la sua strategia passo dopo passo. E ora che ha individuato le sue aziende, è pronto a resistere alle oscillazioni e aspettare. Perché, lo sa, il vero investimento non è una corsa. È un percorso. E chi lo inizia con convinzione, spesso arriva lontano.
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