Boom di aziende produttrici di chip AI. È questo il settore più redditizio su cui puntare? Analizziamo i pro e i contro.
Sono numerose le aziende che producono chip AI. La domanda del prodotto è notevolmente aumentata negli anni grazie al successo dell’Intelligenza Artificiale generativa e il mercato è in continuo fermento. L’obiettivo delle aziende è ideare hardware più efficaci e all’avanguardia.

Attualmente, Nvidia è la società che detiene il primato nel settore; sono, tuttavia, sorte una serie di start up concorrenti, che stanno contribuendo all’innovazione del settore dei chip AI. Vediamo quali sono le realtà che dominano il mercato e di distinguono per le loro performance.
Broadcom: ricavi in crescita del 25% e prospettive future
Broadcom Inc. è un’azienda statunitense fondata nel 1961 che si occupa della progettazione di chip per apparecchi di rete, server, data center e software. Nei primi tre mesi del 2025, il gruppo ha ottenuto un incremento del 25% dei ricavi rispetto allo scorso anno, per un totale di 14,92 miliardi di dollari.

Gli investitori attendono il pagamento del dividendo trimestrale di 0,59 dollari per azione, fissato per il prossimo 31 marzo. Puntare sulle azioni di Broadcom potrebbe essere un’opportunità per coloro che sono alla ricerca di una realtà finanziaria solida e intendono approfittare dell’interesse intorno all’AI (e, dunque, dell’elevata domanda di chip personalizzati). Per gli analisti, le prospettive sulle azioni di Broadcom sono positive, con obiettivi di prezzo compresi tra 260 e 275 dollari.
Tuttavia, vanno considerati gli eventuali rischi e consigliamo di contattare un consulente finanziario prima di procedere con gli investimenti. Il mercato tecnologico, infatti, è caratterizzato da frequenti fluttuazioni e l’elevata concorrenza potrebbe causare improvvisi ribassi delle quotazioni delle società prescelte.
Le migliori start up che producono chip AI
In alternativa, si possono considerare le aziende emergenti del settore dei chip AI che, per la maggior parte degli analisti, hanno ottimi margini di crescita nel breve periodo. Tra le start up, segnaliamo:
- Cerebras Systems. È stata fondata nel 2015 ed è il primo produttore di chip su scala wafer, caratterizzati da una maggiore larghezza di banda della memoria. L’azienda collabora con famose aziende farmaceutiche, come AstraZeneca, e con i produttori di LLM;
- Groq. Fondata da ex ingegneri di Google, è specializzata nella produzione di chip AI a elevate prestazioni, perfetti per assicurare efficacia e velocità di elaborazione;
- SambaNova Systems. È una start up californiana fondata nel 2017 e che ha sviluppato il chip SN40L, raccogliendo più di 1,1 miliardi di dollari di finanziamenti. Lo scopo è l’uso di modelli di AI con una potenza doppia rispetto a quelli tradizionali;
- Lightmatter. Ha ideato chip AI basati sulla fotonica, che sfruttano la luce per sviluppare i dati in maniera più celere;
- Tenstorrent. Sta cambiando il settore dell’AI grazie ai suoi chip più sostenibili e accessibili e ha suscitato l’interesse di investitori molto importanti, come Samsung e Jeff Bezos;
- Mythic. È incentrata sulla produzione di chip AI per applicazioni di edge computing e offre alternative a basso consumo energetico.
Tutte queste start up puntano su settori specifici dell’AI, come l’efficienza energetica. Trattandosi di un settore in continua evoluzione, potrebbero porsi come dirette avversarie dei grandi colossi come Nvidia. Se si vuole investire su titoli a elevato rischio ma con un guadagno potenziale molto alto, le start up che abbiamo descritto possono essere una buona soluzione, sempre considerando i pericoli del mercato.