Le 5 scoperte scientifiche sbalorditive sul comportamento dei trader che possono renderti ricco

Le ricerche più interessanti sull’intuizione dei trader: il comportamento di chi investe viene gestito anche da emozioni 

Abbiamo individuato le ricerche scientifiche più interessanti che hanno dimostrano cosa si nasconde dietro le decisioni di trading: meccanismi biologici, fisici e psicologici che sfuggono dai manuali e dalla logica tradizionale con la quale ci si approccia al mercato.

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Le 5 scoperte scientifiche sbalorditive sul comportamento dei trader che possono renderti ricco -trading.it

Quando si investe, si investe con tutto il corpo e ciò accade perché veniamo influenzati da dinamiche che superano il razionale. Queste cinque ricerche scientifiche pubblicate sulle riviste più lette a livello mondiale spiegano nel dettaglio cosa sia l’intuizione biologica che governa le dinamiche del trading.

Una volta lette, salvate la guida e utilizzatela ogni qual volta avrete bisogno di un reminder per le vostre strategie di investimento: sono spunti utili a tutti, esperti e non.

I 5 studi scientifici sul comportamento dei trader

1. Studio: “Somatic Markers and Financial Decisions” (Bechara et al., 1997) – Rivista Science

Hai mai avuto la sensazione che qualcosa fosse sbagliato, senza sapere esattamente perché? I trader esperti sembrano avere un’intuizione simile quando prendono decisioni finanziarie, e questa capacità ha basi biologiche.

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I 5 studi scientifici sul comportamento dei trader -trading.it

Gli scienziati hanno scoperto che il cervello sviluppa segnali somatici inconsci prima di una decisione rischiosa. Questo “sesto senso” si manifesta attraverso cambiamenti fisiologici (ad esempio, variazioni nella colorazione della pelle, ci si arrossa, per via della concentrazione e della tensione), guidati dall’amigdala e dalla corteccia prefrontale.

In pratica, il corpo reagisce prima ancora che la mente razionale possa elaborare una scelta: la nostra parte di corteccia che si rifà al cervello istintuale si attiva per prima, poi in secondo luogo arriva il ragionamento razionale. Allenare la propria consapevolezza corporea, anche con tecniche di mindfulness potrebbe migliorare la capacità di percepire questi segnali e tenere a bada la parte più irrazionale del nostro cervello.

2. Studio: “The Physiology of Trading Stress” (Lo & Repin, 2002) – Journal of Finance

Il trading è uno sport estremo per la mente e per il corpo. Sì, proprio così. Questo studio ha infatti monitorato parametri fisiologici (cortisolo, battito cardiaco) di diversi trader in tempo reale durante eventi di mercato particolarmente turbolenti.

Risultato? I trader con una risposta fisiologica più forte allo stress (come un mantenimento del battito cardiaco accelerato) tendevano a performare meglio in mercati moderatamente volatili, perché l’adrenalina li manteneva vigili. Ma sotto stress eccessivo e continuativo la loro capacità decisionale collassava, portandoli a errori sistematici. Insomma, il duro allenamento funziona, ma mai superare i propri limiti perché altrimenti si rischia di far peggio.

Un trader può migliorare le sue performance adottando tecniche per gestire lo stress, come il biofeedback o l’allenamento ai picchi emotivi. Il nostro corpo si ‘adatta’ alle varie circostanze, imparando dall’esperienza. Quella che chiamiamo memoria muscolare è la capacità del corpo di riattivare in poco tempo particolari fasce muscolari dopo pause anche di mesi o anni: il muscolo ricorda gli allenamenti passati e si riattiva più facilmente. Una sorta di risposta del genere avviene anche per gli sforzi legati al trading.

3. Studio: “Quantum Cognition in Trading” (Busemeyer & Bruza, 2012) – Psychological Review

Questo studio più recente ha invece dimostrato che molti trader violano i principi della probabilità classica. La quantistica è una variabile che influenza gli investimenti. Il cervello non funziona in modo lineare. Gli scienziati per spiegare i ragionamenti umani nel trading applicarono modelli di meccanica quantistica per spiegare le decisioni irrazionali.

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I 5 studi scientifici sul comportamento dei trader -trading.it

Scoprirono che i trader violano le leggi della probabilità classica come avviene con effetto “disgiunzione”, in modo simile alle particelle entangled. La loro propensione a comprare/vendere non seguiva una logica lineare, ma “superposizioni” di stati decisionali che si anteponevano alla scelta finale.

I mercati potrebbero obbedire a leggi fisiche non intuitive, non solo economiche, è per questo che è bene riconoscerle per alimentare il più possibile il ragionamento razionale.

4. Studio: “Social Contagion in Algorithmic Trading” (Shiller et al., 2016) – PNAS

I mercati finanziari sono sempre più dominati dagli algoritmi, ma questo non significa che siano più razionali. L’evoluzione del settore tech influenza anche la finanza. Questo studio ha dimostrato che i software di high-frequency trading (HFT) però possono essere “infettati” da strategie irrazionali, proprio come le epidemie virali si diffondono tra le persone.

Prendendo per esempio il “Flash Crash” del 2010, in cui un errore in un singolo algoritmo ha innescato un’ondata di vendite a cascata, amplificata dal comportamento imitativo di tutti gli altri sistemi automatizzati, lo studio ha spiegato che i mercati sono governati da diversi ecosistemi caotici, nei quali negli ultimi anni prendono sempre più spazio le macchine. Ma queste ultime non sono infallibili: il rischio è sempre presente.

5. Studio: “Neural Predictors of Trading Bubbles” (Kuhnen & Knutson, 2011) – Neuron

Le bolle speculative non sono semplicemente errori di valutazione: secondo lo studio di Kuhnen e Knutson sono anche fenomeni neurologici. Questo studio ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per analizzare l’attività cerebrale dei trader durante esperimenti di mercato simulati.

I ricercatori hanno scoperto che l’attivazione del nucleo accumbens (la regione del cervello legata alla ricompensa) precedeva l’ingresso in una bolla speculativa. Allo stesso tempo, l’insula (l’area che invece elabora la paura) segnalava il crollo prima ancora che i trader ne diventassero consapevoli. Imparare a riconoscere i segnali di euforia irrazionale nei mercati può aiutare a evitare di restare intrappolati in bolle speculative, vendendo ancor prima che il panico si diffonda.

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