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Economia e Finanza

Lavoro, occhio al pagamento della malattia: la verità che non ti aspetti

Come funziona il pagamento della malattia, chi paga e come viene effettuato il calcolo? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Foto © AdobeStock

Il lavoro ricopre, senz’ombra di dubbio, un ruolo importante nella nostra vita. Ci consente, infatti, di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a sostenere le varie spese. Non sempre, però, le cose vanno come sperato. In alcuni casi, purtroppo, può capitare di dover fare i conti con dei periodi di sospensione dal lavoro, ad esempio a causa di una malattia.

Proprio a proposito di quest’ultima, sono in molti a chiedersi come funziona il pagamento della malattia. Ma non solo, anche chi paga e soprattutto come viene effettuato il relativo calcolo. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo quali sono le informazioni disponibili in merito.

Lavoro, occhio al pagamento della malattia: chi ha diritto e chi paga

A proposito del pagamento della malattia, bisogna sapere che la relativa disciplina risulta alquanto complessa. Quest’ultima, infatti, risulta essere spesso quasi del tutto disciplinata dai contratti collettivi. Per questo le modalità possono risultare differenti tra un impiego a un altro. In generale, comunque, l’Inps eroga tale prestazione economica a favore di tutti i lavoratori aventi diritto, mentre i datori di lavoro sono tenuti al versamento del relativo contributo di malattia.

Entrando nei dettagli, ad esempio, possono beneficiare dell’indennità Inps apprendisti, somministrati; ma anche lavoratori distaccati e dello spettacolo. Ebbene, in alcuni casi, in base a quanto previsto dai contratti collettivi, l’indennità di malattia viene pagata dall’Inps, mentre il datore di lavoro paga solo un’integrazione. Altre volte, invece, il datore di lavoro paga tutto.  Ad esempio l’istituto di previdenza paga le indennità di malattia temporanee a favore degli operai e impiegati del settore terziario.

Sono a carico del datore di lavoro, invece, le indennità di malattia a favore di impiegati e quadri, esclusi i lavoratori del settore terziario. Resta in ogni caso a carico del datore di lavoro l’indennità dovuta per i primi 3 giorni di malattia, ovvero il cosiddetto periodo di carenza. A partire dal quarto giorno di malattia, considerando la data del certificato medico, invece, entra in gioco l’Inps.

Pagamento della malattia, le percentuali: come si calcola l’importo dell’indennità

Una volta visto chi ha diritto al pagamento della malattia e chi paga, vediamo come si determina tale importo. Ebbene, bisogna sapere che il pagamento di tale indennità avviene in proporzione alla retribuzione del lavoratore, fermo restando la sua qualifica, oltre che la durata stessa della malattia. A tal proposito bisogna distinguere le modalità di calcolo tra impiegati e operai.

Ebbene, nel primo cosa viene riconosciuta per tutti i giorni di calendario, eccetto festività nazionali e infrasettimanali cadenti di domenica. Nel caso degli operai, invece, non hanno diritto all’indennità per le domeniche e le festività.  Ebbene, in presenza di operai, impiegati del commercio, del terziario e apprendisti, ad esempio, l’indennità giornaliera di malattia è pari al 50% della retribuzione media globale giornaliera dal 4° al 20° giorno. A partire dal 21° giorno fino al 180° giorno, invece, è pari al 66,66%.

Diverse, invece, le percentuali applicate ai lavoratori dipendenti da pubblici esercizi e laboratori di pasticceria non iscritti all’albo delle imprese artigiane. Quest’ultimi, infatti, come riporta La Legge per tutti, hanno diritto a un’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera per tutte le giornate di malattia, fino ad un massimo di 180 giorni.

Se invece si tratta di lavoratori dello spettacolo, l’indennità della malattia è pari al 60% della retribuzione media globale giornaliera fino al 20° giorno di malattia. Tale percentuale aumenta all’80% dal 21° giorno fino ovviamente al limite di 180 giorni.

Come si calcola la retribuzione media globale

Come visto in tutti gli esempi di calcolo di indennità di malattia, viene preso come valore di riferimento la retribuzione media globale. Anche in quest’ultimo caso le modalità di calcolo risultano differenti a secondo del lavoro svolto. Ad esempio per impiegati e quadri è pari ad un trentesimo della retribuzione percepita nel mese precedente quello in cui ha avuto inizio la malattia. Tale importo è maggiorato dei ratei delle mensilità aggiuntive e altre voci a carattere ricorrente.

Per quanto riguarda gli operai, invece, la retribuzione media globale è pari alla somma di quanto percepito nel corso del mese precedente, diviso il numero delle giornate lavorate o comunque retribuite del mese di riferimento. A questo bisogna aggiungere un venticinquesimo del rateo delle mensilità aggiuntive.

LEGGI ANCHE >>> Inps, c’è chi ha diritto fino a 96 settimane di contributi gratuiti: cosa c’è da sapere

Indennità di malattia, attenti alle tempistiche: cosa c’è da sapere

Sempre soffermandosi sul pagamento dell’indennità di malattia, è bene prestare attenzione alle tempistiche. A tal proposito è bene sapere che, in presenza di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, l’Inps provvede al pagamento dell’indennità a partire dal 4° giorno fino a un massimo di 180 giorni in un anno solare. Diverse invece le tempistiche per coloro che hanno un contratto a tempo determinato.

In quest’ultimo caso, infatti, hanno diritto al pagamento della malattia per un periodo non superiore a quanto lavorato nei 12 mesi precedenti l’evento. Il tutto, ovviamente, sempre considerando il limite di 180 giorni. Nel caso in cui il lavoratore non abbia maturato più di 30 giorni, invece, ha diritto all’indennità di malattia fino a massimo 30 giorni nel corso dell’anno solare.

Veronica Caliandro

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