Il ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica il decreto attuativo insieme al ministero del Lavoro: c’è un Bonus per alcune categorie.
A usufruire del bonus messo a disposizione dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dal ministero del Lavoro, nella finestra temporale che va dal 1° settembre del 2024 fino al 31 dicembre del 2025, saranno solamente alcune categorie. Escluse invece le imprese e le società in liquidazione ordinaria, i soggetti non titolari di reddito d’impresa (come gli imprenditori agricoli), chi svolge attività commerciali solo in via occasionale e le imprese che stanno affrontando una liquidazione giudiziale.
Si potrà accedere all’agevolazione esclusivamente nel caso in cui l’attività sia stata esercitata nei 365 giorni precedenti al primo giorno del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre del 2023 – i giorni salgono a 366 se il periodo d’imposta comprende anche il 29 febbraio. Insomma, non resta altro da fare che spulciare i dettagli del decreto attuativo per capire se si rientri o meno tra i possibili richiedenti e beneficiari; sui portali ufficiali delle istituzioni si possono trovare tutte le informazioni a riguardo.
All’interno del decreto è prevista una maggiorazione del 120% della deduzione fiscale del costo del lavoro, maggiorazione che sale fino al 130% se le assunzioni sono con contratto a tempo indeterminato per le categorie più ‘fragili’. Tra i lavoratori ai quali dovranno essere destinate le tutele maggiori rientrano le persone con disabilità, i soggetti più svantaggiati sul luogo di lavoro, le donne vittime di violenza e quelle con almeno due figli, i giovani che hanno accesso agli incentivi per l’occupazione e i lavoratori di regioni in condizioni economiche precarie (o con un basso tasso di occupazione).
L’ampliamento del personale dovrà essersi verificato tra il 1° settembre scorso e il 31 dicembre del prossimo anno. E non solo perché, una volta conclusosi il periodo d’imposta agevolato, le assunzioni a tempo indeterminato dovranno aver seguito di pari passo il numero di quelle complessive – di fatto, non dovrà presentarsi uno squilibrio. Il bonus sarà destinato alle società per azioni, a responsabilità limitata, cooperative, di mutua assicurazione ed europee che operino e risiedano in Italia.
E poi ancora: agli enti pubblici e privati che non siano società (trust compresi) che esercitino principalmente attività commerciali; alle imprese individuali e agli esercenti arti e professioni.
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