Questione lavoro, turismo ma non soltanto, mancano i lavoratori: quali settori sono alla ricerca e i dettagli al riguardo
Il Paese sta vivendo una crisi, per quanto riguarda il tema lavoro, considerando la mancanza dei lavoratori: l’allarme lanciato da Fedealberghi circa il settore turistico. Ma la crisi riguarda anche la grande e piccola distribuzione alimentare. I dettagli e i particolari a seguire.
Difficoltà a reperire personale in ottica stagione turistica. A testimoniarlo è Federalberghi mediante l’allarme lanciato da settimane. Ma i lavoratori mancano anche nel settore della grande e piccola distribuzione alimentare, dove non si trovano cassieri, addetti al banco e macellai.
Ad approfondire la tematica è Quifinanza.it, che in merito al settore turismo fa cenno ad una emergenza già nota da un po’ di tempo a questa parte, che ha portato il ministro Garavaglia a proporre una soluzione estrema, si legge, ovvero di dare agli stagionali il cinquanta per cento del Reddito di Cittadinanza, “purché vadano a lavorare”.
Si tratta di una risposta arrivata in virtù dell’allarme lanciato dal presidente di Federalberghi Bocca; secondo il numero 1 dell’associazione dei titoli di strutture ricettive, vi sarebbe la mancanza, quest’anno, all’incirca di 390mila lavoratori tra varie figuri come cuochi, camerieri, receptionist, di cui all’incirca il quaranta per cento sarebbe introvabile, in un settore che prova a riprendersi dopo le difficoltà legate alla pandemia.
A tal riguardo, Bocca ha spiegato il proprio pensiero, ovvero che tra le cause principali legate alla indisponibilità, vi sarebbe il RdC, e in tal senso, si legge circa il discorso fatto alla 72° assemblea degli albergatori italiani di Parma: “È arrivato il momento di far ricominciare lavorare queste persone”
Turismo, mancano i lavoratori: allarme di Federalberghi, e la questione RdC e Naspi
Un tema importante e di gran rilevanza, quello inerente il lavoro e mancanza di personale, per alcuni da imputare al RdC; sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro, qui un focus sul report Legacoop e Ipsos su stipendi troppo bassi e contratti precari.
In merito al tema in oggetto, approfondito da Quifinanza.it, il numero 1 di Federalberghi ha anche fatto cenno ad un “lungo periodi di stasi”, collegato agli avvenimenti di questi ultimi anni, che avrebbe spinto non soltanto i lavoratori con contratto a temine, ma anche coloro con contratto a tempo indeterminato, “tutelati dagli ammortizzatori sociali, a guardarsi intorno alla ricerca di un’altra occupazione”.
Il Ministro Garavaglia sul tema ribadisce da giorni, si legge, che “Mancano 350mila persone nel turismo e abbiamo il 10% di disoccupazione, è chiaro che c’è qualcosa che non va”, aggiungendo che ora sarebbe ancora peggio poiché “adesso le cose stanno andando particolarmente bene. I dati ultimi ci danno con tasso di riempimento degli hotel superiore di 10 punti rispetto alla Spagna”.
Il ministro del Turismo ha chiarito di aver proposto l’apertura di un tavolo nell’immediato, ma “in prospettiva ci sono delle storture da superare”. Al riguardo: “Il reddito di cittadinanza e la Naspi vanno riviste, perché sono un ostacolo all’incontro ta domanda e offerta di lavoro”, aggiungendo che “serve anche un ripensamento sui voucher. Propongo un’uscita graduale, ad esempio, penso che a uno stagionale glielo togliamo al 50% purché vada a lavorare”.
Lavoro, mancano i lavoratori: anche i supermercati in difficoltà
Difficoltà circa il reperimento del personale sono vissute, da tempo, anche dai supermercati e minimarket, si legge su Quifinanza.it, con quasi la metà dei casi in cui non si riuscirebbe a trovare addetti qualificati. A fornire i dati, l’Osservatorio 2022 sul settore economico al dettaglio alimentare di Fida-Confcommercio, secondo cui 1 impresa su 3 della distribuzione alimentare ha ricercato lavoratori e il 47 per cento non è riuscita a trovarli, con impatto negativo sui propri ricavi stimato all’incirca al 42 per cento.
Quali sarebbero i principali ostacoli inerenti tale ricerca? Si legge delle scarsità di personale con competenze o esperienze richieste, il 64,1%; orari lavorativi considerati pesanti (40,2%), mansioni lavorative poco attrattive (31,3%). In base all’analisi, le figure professionali maggiormente richieste da supermercati e minimarket sarebbero banconisti (68,1%); cassieri (58.5%); macellai (42.2%); scaffalasti (39.3%); minor ricerca in merito ad addetti all’e-commerce e pulizie (2.2%).
La presidente Fida, Prampolini, ha spiegato, si legge, che “il rafforzamento delle competenze è la chiave” ai fini del superamento del problema del mancato incrocio tra domanda e offerta sul mercato di lavoro. Aggiungendo che serve più sinergia tra “politiche per il lavoro e le politiche dell’istruzione e della formazione” con lo scopo di dar vita ad un “sistema integrato di strumenti e servizi di politica attiva che pongano al centro la persona e lo sviluppo delle sue capacità formative e occupazionali”.
La presidente FIDA ha concluso sottolineando che soltanto “un adeguato livello di competenze e conoscenze consente a chi è in cerca di occupazione di poter affrontare nuovi lavori e di approcciare in maniera diversa quelli già esistenti”.