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Economia e Finanza

Lavoro a nero, sanzioni salate e come si contrasta: non tutti lo sanno

Come viene contestato e quali sono le sanzioni salate per la pratica illegale del lavoro a nero: i dettagli e i particolari che non tutti conoscono 

Sono diversi gli spunti e gli argomenti di interesse generale che destano attenzione, quando si parla di lavoro, e tra questi vi è anche quello del lavoro a nero, una pratica che è illegale e per cui sono previste sanzioni salate: come viene contrastato e cosa c’è da sapere al riguardo?

Euro, banconote, lengte (fonte foto: Adobe Stock)

La tematica e l’argomento del lavoro, a diversi livelli, dunque, conquista l’attenzione ed è qualcosa che sta a cuore a molti; sono in tanti infatti ad essere particolarmente accorti quando si parla di occupazione, disoccupazione, retribuzione e i vari aspetti che compongono tale tema.

Tra questi non manca quella che è una pratica illegale, il lavoro a nero, per cui sono previste sanzioni salate nei confronti del datore di lavoro che assume comportamenti scorretti, a cominciare proprio dall‘impiegare lavoratori in tale modalità.

Come viene spiegato da Businessonline.it, tutti i dettagli che compongono il rapporto lavorativo vanno messi nero su bianco, nel rispetto e sulla base di tutte le disposizioni in materia, ma anche del CCNL di riferimento così come degli accordi individuali.

Tuttavia, nel passaggio dalla teoria alla pratica, possono esserci dei problemi e può verificarsi la mancata formalizzazione dell’assunzione del lavoratore, il quale quindi non sarà in regola. Nel proprio approfondimento, Businessonline.it si sofferma proprio sulla relativa tematica, in particolare circa i rischi che si corrono e cosa prevedono le normative vigenti.

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Lavoro a nero: rischi, sanzioni e dettagli al riguardo

Un aspetto che interessa tantissimi, ovviamente, quello del lavoro, elemento fondamentale nella vita di tutti ma che spesso va accostato alla dimensione del “nero“, come detto oggetto dell’approfondimento di Businessonline.it, e che vede sanzioni salate in vigore.

A tal riguardo infatti, si legge che per ciascun lavoratore irregolare entro i 30 giorni di impiego effettivo, le sanzioni nei confronti del datore di lavoro variano da 1500 a 9000 euro.

E ancora, viene spiegato che per ciascun lavoratore irregolare con impiego effettivo tra i 31 e 60 giorni, da 3 mila a 18 mila euro, e nel caso di impiego effettivo maggiore di 60 giorni, gli importi inerenti la sanzione a carico del datore di lavoro vanno da 6 mila a 36 mila euro.

Quando si parla di assunzione non in regola si fa riferimento ad una violazione di legge e dei diritti del lavoratore, a cominciare da quello economico; si pensi, oltre alla retribuzione mensile, ad esempio anche al TFR, ferie, tredicesima ed eventualmente quattordicesima, straordinari. 

Bisogna considerare poi i diritti legati alla dignità del mancato dipendente, il quale può fare denuncia circa l’eventuale assunzione non in regola, rivolgendosi all’Ispettorato del lavoro istituito alla Direzione provinciale del lavoro. Tale denuncia, spiega Businessonline.it, deve essere circostanziata; al suo interno devono esserci i dati inerenti il contratto e l’attività e le mansioni svolte, dati anagrafici e quel relativi al giorno in cui sarebbe iniziato il lavoro, orari lavorativi e retribuzione.

Si legge inoltre che ogni eventuale prova, anche quelle testimoniali sono ben considerate.

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Lavoro a nero, come si contrasta e gli elementi da indicare

Gli elementi che un datore di lavoro deve indicare nel contratto di lavoro non sono casuali; questi infatti deve indiare il luogo di lavoro, e qualora non sia fisso o predominante, deve indicare che il dipendente in questione è occupato in diversi luoghi, così come deve indicare la sua sede o il domicilio.

Altrettanto importanti sono l’orario di lavoro e l’eventuale richiesta di svolgimento di lavoro straordinario, qualora non vi sia specificata tale possibile nel contratto collettivo applicato. È necessaria l’identità delle parti, con il datore di lavoro che deve procedere a fornire ogni elemento riguardi la giusta e corretta identificazione. Importante anche la parte inerente le ferie retribuite che spettano al dipendente, in che modo queste si determinino e la relativa fruizione.

E ancora, l’importo iniziale della retribuzione e da quali elementi questa è composta, il periodo di pagamento, la durata di un periodo di prova eventuale secondo quanto previsto dal Contratto collettivo applicato. Occorre che ci siano inquadramento, livello e qualifica oppure una descrizione sommaria dell’impiego, quanto duri il contratto, se sia a tempo determinato o indeterminato, così come la relativa data di inizio. E poi, i termini di preavviso per il recesso.

Questi, alcuni degli importanti dettagli inerenti a tale tematica; ad ogni modo e al di là tutto, è importante ed è bene approfondire i diversi aspetti, dettagli e particolari da conoscere e su cui infornarsi anche mediante il confronto con esperti del campo e specialisti del settore.

Dario Quattro

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