Un bonus pensato esclusivamente per chi lavora di sera, di sabato o di domenica. Sembra un sogno, eppure nel 2025 sarà realtà: importi, requisiti e dettagli
In questi ultimi anni, si è parlato molto spesso di crisi del settore della ristorazione: sul tema, però, imprenditori e cittadinanza hanno punti di vista spesso opposti. I primi, infatti, credono che i giovani di oggi non siano più disposti a fare lavori così gravosi e dispendiosi come quello del cuoco e del cameriere, impegnati di sera e nel weekend. La seconda, invece, spesso sottolinea come siano gli stipendi troppo bassi e le scarse condizioni contrattuali ad allontanare i giovani, anche ben volenterosi di mettersi in gioco, da questo settore.
In ogni caso, da qualsiasi punto la si guardi, questa problematica nel 2025 verrà parzialmente risolta dal tanto atteso bonus dedicato a chi lavora proprio di sera, di sabato e di domenica. Nella platea di beneficiari non vi rientrano solo i dipendenti del settore della ristorazione, ma anche i commessi, i medici e gli infermieri, gli autisti e molti altri: i dettagli di questa novità.
Il governo ha deciso di riconoscere un sostegno economico a tutti quei cittadini che svolgono turni di lavoro serali o nel weekend: l’obiettivo è proprio quello di favorire la ripresa economica dei settori che necessitano di questa forza lavoro, notoriamente in difficoltà da qualche anno proprio per via della fatica nel reperire personale. La legge già di per sé prevede una maggiorazione dello stipendio per chi lavora durante le festività, di sabato o di domenica, il cui importo dipende dal Ccnl.
La novità, però, consiste nell’introduzione della maggiorazione dello stipendio del 15% proprio per tutte queste categorie di lavoratori. Questa spetta solo a coloro che sono stati assunti con regolare contratto e se e solo se in quest’ultimo viene indicato il turno serale come modalità organizzativa. Tale incentivo sarà in vigore dal 1° gennaio al 30 settembre 2025 e, a un primo sguardo, ne saranno coinvolti in modo principale i dipendenti del settore turistico, alberghiero e ristorativo.
Non si esclude che, in un futuro prossimo o lontano, il beneficio venga esteso anche ad altre categorie di lavoratori, così che si favorisca il raggiungimento di una maggiore efficienza soprattutto in quei settori dove si segnala la carenza di personale. Tutto dipende però dai fondi disponibili: per capire di più, quindi, si dovrà aspettare il 2025.
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