Se nel condominio in cui vivi hanno fatto dei lavori, puoi rifiutarti di versare la tua quota. È tutto legale: nessuno conosce questo cavillo
Quando si vive in condominio, si sa che si va incontro a dei pro e dei contro. Da un lato, infatti, si ha il vantaggio di non essere mai soli e questo può essere utile sia nel momento del bisogno, sia proprio da un punto di vista di sicurezza e di tutela dai ladri e dai malintenzionati. Dall’altro, però, le decisioni relative alla struttura in sé e per sé passano dall’assemblea e questo può creare tensioni ed attriti.
Uno dei temi più complessi, in relazione al condominio, è quello relativo alle spese e ai soldi. Se ci sono dei condomini che sono sempre disposti a spendere per dei lavori ordinari o straordinari sulla struttura e sulle parti comuni, così che siano sempre nuove e all’avanguardia, altri invece votano sempre di no poiché non vogliono o non possono sganciare neanche un euro e questo crea inevitabilmente delle fatiche. In realtà, c’è un metodo che consente di non pagare la parte che spetta: fidati, è tutto legale.
Innanzitutto, è bene partire dal fatto che la legge italiana tutela il diritto ad avere una casa. Questo diritto, però, si collega a doppio filo al principio di autoresponsabilità, secondo cui chiunque detenga un bene deve anche poterlo mantenere, così da non subire conseguenze. Tale diritto ad avere un’abitazione, quindi, non è assoluto ma è sottoposto ad alcuni limiti di legge: se ci si riferisce a un condominio, si sa per esempio che si devono sostenere le spese ordinarie e straordinarie approvate dalla maggioranza dell’assemblea.
Di fatto, però, la maggioranza dell’assemblea non può abusare della propria posizione per imporre spese che per la minoranza, cioè chi è contrario a quel determinato investimento, non sono sostenibili. In tal caso, se si crede che questo abuso sia avvenuto, i contrari o gli astenuti hanno 30 giorni di tempo dalla ricezione del verbale per impugnare la delibera.
Un altro modo per non pagare le spese relative al condominio è quello di spese gravose o voluttuarie, cioè i cui proventi verrebbero utilizzati solo da alcuni condomini. Si pensi all’ascensore che arriva all’ultimo piano o al montascale, installato per un inquilino con disabilità: in questo caso, chi si astiene o vota no può non pagare la propria parte, sapendo però che non potrà mai usufruire di queste opere o servizi.
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