Lavoratori finalmente protetti: assentarsi si può, arriva la normativa per avere soldi e riposo

Finalmente è possibile assentarsi da lavoro pur continuando a percepire un’entrata economica soddisfacente. I lavoratori non potrebbero essere più felici

Quando si entra nel mercato del lavoro, spesso lo si fa con entusiasmo e grande slancio: che sia dopo le scuole superiori di secondo grado o al termine degli studi universitari, di fatto rappresenta il primo passo nel mondo degli adulti, quindi in quello delle responsabilità e della piena autonomia. Lavorare significa infatti in primo luogo avere un ruolo nel mondo e, non secondariamente, significa percepire dei soldi, quindi avere un potere economico in relazione alla propria vita e al proprio futuro.

Donna che si rilassa alla scrivania
Lavoratori finalmente protetti: assentarsi si può, arriva la normativa per avere soldi e riposo (trading.it / canva)

Di norma, però, l’entusiasmo dei primi mesi e dei primi anni viene a scemare man mano che gli anni passano. I motivi sono tanti e tralasciando quelli più drammatici, che inquadrano cioè situazioni di sfruttamento o simili, nella maggior parte dei casi è la stanchezza a farsi avanti e a trasformare ciò che prima faceva sentire vivi e realizzati in un’attività di routine da compiere solo ed esclusivamente con l’obiettivo di arrivare sani e salvi a fine settimana. Finalmente, però, è possibile stare a casa e riposarsi pur continuando a percepire dei soldi: è tutto vero.

I lavoratori potranno assentarsi senza problemi: cosa dice la circolare 579

La circolare n. 579 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, pubblicata il 22 gennaio 2025, ha fornito delle indicazioni operative in merito alla Legge 203 del 2024, quella nota come “Collegato Lavoro”. Tale norma ha apportato alcune modifiche in merito alla gestione del licenziamento volontario e della risoluzione consensuale di un rapporto di lavoro, soprattutto in relazione alle assenze ingiustificate del dipendente. La legge, che ha integrato il Decreto Legislativo 151 del 2015, con l’articolo 19 ha stabilito che è improbabile che, in caso di assenza ingiustificata che si protrae oltre ai limiti stabiliti dal CCNL o comunque oltre ai 15 giorni, il lavoratore possa vedere il proprio rapporto lavorativo risolversi per volontà del datore di lavoro. Quest’ultimo, infatti, ha degli obblighi ben precisi, che deve rispettare.

Soldi
I lavoratori potranno assentarsi senza problemi: cosa dice la circolare 579 (trading.it / canva)

Innanzitutto deve per prima cosa comunicare l’assenza ingiustificata del proprio dipendente alla sede territoriale dell’INL, quindi controllare che siano effettivamente stati superati i limiti temporali previsti dal CCNL e infine comunicare tutte queste informazioni al lavoratore, consentendo contestualmente all’INL di effettuare delle verifiche. A questo punto, l’INL ha 30 giorni per gli accertamenti: se l’assenza ingiustificata viene confermata, allora il rapporto di lavoro è da considerarsi risolto per volontà del dipendente.

Ci sono però delle eccezioni, che riguardano in primo luogo il caso in cui il lavoratore dimostri l’effettiva impossibilità a comunicare al datore di lavoro i motivi della sua assenza per causa di forza maggiore: pensiamo, ad esempio, a un ricovero in ospedale. Inoltre, nel caso in cui dall’assenza ingiustificata emergano gravi inadempienze da parte del datore di lavoro, allora queste possono andare a costituire una giusta causa per le dimissioni del dipendente e la situazione cambia completamente.

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