Per quanto concerne la pensione, i pagamenti con ritenuta d’acconto possono cambiare l’assegno, ma in alcuni casi specifici.
Dopo tanti anni trascorsi a lavorare e a dare il meglio di sé, giunge il momento fatidico della pensione. Un momento tanto desiderato che porta, in alcuni, anche un velo di tristezza, per i tempi ormai andati.
Un nuovo futuro è alle porte, e giunge quel periodo in cui si cerca la miglior soluzione pensionistica per ritirarsi da lavoro, traendo il massimo del profitto, da ciò che si è seminato.
Come sappiamo, quando si sta per andare in pensione, si può avere un quadro preliminare iniziando a fare il calcolo dei contributi versati durante la propria carriera lavorativa. Tutto ciò ha un peso non indifferente, su ciò che verrà fuori dal calcolo.
Ergo, è il montante contributivo che conta, e da qui si comprenderà anche quale sarà l’importo che spetterà al futuro pensionato, caso per caso. Per il calcolo di alcune pensioni, potrebbero influire i pagamenti con ritenuta d’acconto. Ma approfondiamo meglio la questione.
Assegno pensione, come sarà diverso con l’influenza dei pagamenti con ritenuta d’acconto
Sono trascorsi 30 anni dal 1995, periodo in cui il nostro Paese calcolava l’importo pensionistico sulla media dei compensi degli ultimi anni di carriera lavorativa.
Da quel sistema contributivo a oggi, le cose sono nettamente cambiate, tant’è che dal 1996, è stato introdotto il nuovo calcolo, che è quello che tutti conosciamo, ossia quello in cui vengono computati gli anni di contributi versati.
Nel periodo che va fino alla fine del 1995, coloro che lavoravano tramite collaborazioni coordinate e continuative non erano tenuti a versare contributi alla Gestione Separata. Ergo, le retribuzioni prima del 1996 usavano le ritenute d’acconto ma non si versavano contributi ad altra gestione INPS.
Per cui, quelle cifre non possono essere calcolate per la pensione. Quello che è interessante sapere è che a tutto ciò esiste la seguente eccezione. Nel caso in cui, infatti, gli stipendi fossero inerenti ad attività professionali che appartenevano a una cassa previdenziale specifica, e i contributi sono stati pagati, potrebbero essere usati per calcolare la pensione. Se ci si vuole accertare di ciò, è bene contattare la cassa previdenziale di competenza.
Chi ha versato contributi prima del 1° gennaio 1996, potrebbe includerli per avere una certa influenza sull’applicazione del sistema contributivo. Ma se quei contributi dovessero risultare esenti o non registrati in un fondo pensionistico, non andranno ad accrescere la cifra che si percepirà come pensione. Per comprendere meglio se i propri contributi sono stati pagati in modo corretto, è possibile richiedere l’estratto conto contributivo INPS.