L’Agenzia delle Entrate può controllare i tuoi conti per un tempo limitato: ecco fino a quando sei a rischio verifica

Hai mai pensato che un controllo fiscale possa arrivare quando meno te lo aspetti? Molti non sanno che l’Agenzia delle Entrate ha un limite di tempo per effettuare verifiche sui conti dei contribuenti. Ma fino a quando possono controllarti? E cosa succede se superano questi limiti?

Oggi ti raccontiamo la storia di Gino e Sandra, una coppia che si è trovata a fare i conti con il fisco…

Persona che osserva dei dati al computer
L’Agenzia delle Entrate può controllare i tuoi conti per un tempo limitato-trading.it

Gino e Sandra gestiscono una piccola attività familiare. Come tanti, hanno sempre dichiarato i loro redditi in modo corretto, ma un giorno ricevono una lettera che li lascia senza parole: un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Il motivo? Un controllo su un vecchio reddito di anni fa. Ma è davvero possibile che il fisco possa spulciare così indietro nel tempo?

Per evitare brutte sorprese, è essenziale conoscere i termini esatti entro cui possono essere effettuati i controlli. La legge prevede infatti delle scadenze ben precise, che variano in base a diversi fattori. Ma cosa succede se un accertamento viene notificato oltre questi limiti? E in che modo un contribuente può difendersi? Vediamo insieme tutti i dettagli.

Fino a quando l’Agenzia delle Entrate può controllarti?

Quando si parla di controlli fiscali, il tempo gioca un ruolo chiave. La legge stabilisce dei termini precisi entro i quali il fisco può eseguire verifiche sui conti e notificare eventuali accertamenti.

Banconote
Fino a quando l’Agenzia delle Entrate può controllarti?-trading.it

Secondo l’articolo 43 del DPR n. 600/1973, se hai presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi, l’Agenzia ha tempo fino al 31 dicembre del quinto anno successivo per effettuare controlli. Per esempio, se hai dichiarato i tuoi redditi nel 2020, potresti ricevere un accertamento fiscale fino al 2025.

Diverso è il caso in cui non hai presentato la dichiarazione o questa risulti nulla: in questa situazione, il termine si allunga e il fisco può intervenire fino al 31 dicembre del settimo anno successivo.

Un dettaglio importante riguarda la conservazione della documentazione. La legge impone che i documenti contabili vengano tenuti per almeno dieci anni, ma alcune recenti sentenze hanno chiarito che, in caso di agevolazioni fiscali, il contribuente deve conservarli anche oltre questo periodo. Questo punto è fondamentale per chi ha usufruito di detrazioni o bonus fiscali, perché il fisco potrebbe richiedere prove anche a distanza di molti anni.

Come difendersi se il controllo è fuori termine?

Mettiamo il caso di Gino e Sandra: dopo la prima reazione di panico, decidono di consultare un esperto. Analizzando la situazione, scoprono che l’avviso di accertamento ricevuto è fuori termine. Ma cosa possono fare in questo caso?

Se un controllo fiscale viene notificato oltre i tempi stabiliti dalla legge, l’accertamento è nullo. Il contribuente ha il diritto di contestarlo e chiedere l’annullamento. In casi come questi, è essenziale agire con tempestività, raccogliendo tutta la documentazione necessaria e, se serve, ricorrendo alla Commissione Tributaria.

Un altro punto cruciale riguarda la notifica dell’avviso di accertamento. La legge stabilisce che, per essere valido, l’atto deve essere notificato correttamente. Se ci sono irregolarità nella notifica, il contribuente può contestare il controllo. Una recente sentenza della Cassazione ha chiarito che il fisco deve fornire la prova della corretta notifica, altrimenti l’accertamento perde validità.

Gestione cookie