I momenti salienti dell’intervento di Christine Lagarde dinanzi alla commissione per gli affari economici del Parlamento Europeo.
Come riportato su questo sito, pochi giorni fa Mark Dowding, Chief Investment Officer di BlueBay Asset Management, aveva suggerito una soluzione inedita per risolvere il problema legato al forte incremento del debito pubblico dei paesi della zona euro, reso necessario dagli interventi a sostegno dell’economia, durante la pandemia ancora in corso: cancellare il debito sovrano, riscrivendo le regole previste nei trattati istitutivi della BCE, in considerazione del periodo storico molto delicato che il mondo intero sta attraversando.
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Non solo Dowding: la proposta di Sassoli
Il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, già qualche mese fa, in piena emergenza sanitaria ed economica, aveva provato a lanciare l’idea del ricorso ad una misura straordinaria come la cancellazione del debito.
Durante un’intervista al quotidiano La Repubblica aveva, infatti, dichiarato quanto segue: “Cancellare i debiti contratti dai governi come risposta al Covid-19 è un’ipotesi di lavoro interessante, da conciliare con il principio cardine della sostenibilità del debito” aggiungendo anche che, per garantire una risposta adeguata alla pandemia, “nella riforma del patto di stabilità dovremo focalizzare l’attenzione sull’evoluzione a medio termine di deficit e spesa pubblica in condizioni di crisi e non solo ossessivamente sul debito”.
Il parere contrario di Christine Lagarde
La speranza che la cancellazione del debito fosse un’opzione possibile è stata spenta dalle dichiarazioni di Christine Lagarde. Secondo la governatrice della Banca Centrale Europea, infatti, la cancellazione del debito detenuto dalla BCE è soltanto “un’illusione contabile” che “metterebbe a rischio la credibilità della Banca Centrale e dell’intera Unione Europea”.
“È illegale, punto”, afferma ancora Lagarde con decisione, aggiungendo che un provvedimento del genere “non è previsto dal Trattato UE. Su questa questione bisogna rimuovere ogni dubbio e qualsiasi ambiguità: si tratta di una illusione contabile, non ha senso economico date le condizioni finanziarie al momento molto favorevoli, danneggia la credibilità della UE e della BCE. Inoltre, rischia di aumentare in modo significativo i costi di finanziamento”.
Come proseguirà il PEPP della Banca Centrale Europea
Christine Lagarde ha rilasciato le dichiarazioni appena riportate dinanzi alla commissione per gli affari economici del Parlamento europeo, una settimana dopo che il Consiglio direttivo ha annunciato l’aumento degli acquisti di titoli di Stato previsti dal programma di emergenza denominato PEPP (Pandemic Purchase Emergency Programme).
Il PEPP è finora il più vasto programma di acquisto di titoli cui la BCE abbia fatto ricorso nella sua storia, allo scopo di iniettare liquidità nel sistema bancario e, successivamente, nel sistema economico tramite i prestiti erogati dalle istituzioni bancarie a famiglie e imprese.
Secondo gli ultimi dati disponibili, la BCE ha incrementato gli acquisti di obbligazioni di Stato ad un ammontare complessivo di 14 miliardi a settimana, ovvero 2 miliardi in più rispetto alle precedenti settimane. Le aspettative degli analisti prevedono che si possa raggiungere una somma di 20 miliardi a settimana durante i prossimi mesi.
I motivi della decisione di incrementare gli acquisti di titoli di Stato
Le dichiarazioni e le prospettive economiche rilasciate ieri dalla Federal Reserve hanno determinato un ulteriore incremento dei rendimenti del Treasury Note il cui tasso di interesse è salito sopra l’1,70%, raggiungendo il massimo degli ultimi quattordici mesi.
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Di solito, l’andamento del mercato obbligazionario statunitense influenza quello europeo, perciò, con la sua decisione, la BCE cerca di porre un freno all’aumento dei rendimenti obbligazionari che potrebbe rappresentare un ostacolo alla ripresa economica nella zona euro. Prima o poi, infatti, un aumento dei tassi d’interesse sul mercato obbligazionario finisce per essere trasmesso all’economia reale. Di conseguenza, in questa situazione, le famiglie e le imprese si trovano ad affrontare costi di finanziamento più elevati.
“Stiamo cercando di evitare che i rendimenti corrano davanti agli sviluppi economici”, ha sottolineato Christine Lagarde durante il suo intervento.