Gli analisti di Goldman Sachs hanno studiato le aziende cinesi più promettenti e hanno individuato i loro elementi di forza.
In occasione del “Private Tech Tour 2025“, gli analisti di Goldman Sachs si recheranno presso aziende di Shanghai, Shenzhen e Guangzhou. In particolare, visiteranno 19 stabilimenti di realtà attive in otto ambiti fondamentali, come quello dell’Intelligenza Artificiale, dei semiconduttori e della fotonica, che dovrebbero estendere il proprio dominio entro il 2030.

I Paesi orientali non sono stati scelti a caso, ma perché gli analisti ritengono che l’Asia giochi un ruolo chiave nell’intero settore industriale. Questo dato dovrebbe fungere da vero e proprio campanello d’allarme per l’Occidente e, in particolare, per gli Stati Uniti d’America. Qual è, per gli esperti di Goldman Sachs, la strategia migliore per reagire all’avanzata cinese?
Analisi di Goldman Sachs sul settore industriale cinese: in cosa si differenzia dagli USA?
Gli analisti visiteranno 19 aziende, impegnate in settori cruciali per l’economia mondiale. Si tratta di:

- Satelliti: Landspace;
- Silicon Photonics: Sicoya, Qianmu Laser, Macrochip;
- Robotaxi: Deeproute AI, Rhino.ai, GigaAI;
- eVTOL: Aeroht (affiliata di Xpeng);
- Software AI: 01.AI, AutoArk AI, MetaX, ZStack, xFusion;
- Semiconduttori: Innogrit, Ascen Power, ZenSemi, Capcon Semi;
- Smartphone: OPPO, Nothing.
Dallo studio di queste realtà, è stato riscontrato che l’elemento ricorrente sarebbe la produzione elettronica avanzata, che rende le società vincenti. Al momento, la Cina è leader indiscussa nei settori impegnati nella produzione dei beni elettronici.
Lo scopo principale della guerra commerciale iniziata da Donald Trump sarebbe proprio quello di sottrarre il monopolio alla Cina e permettere agli Stati Uniti di accaparrarsi l’approvvigionamento dei settori primari per l’economia globale. Secondo Marc Andreessen di Andreessen Horowitz, questo dato sarebbe evidente anche nei settori di droni, automobili e robot e l’America dovrebbe intervenire anche in tali ambiti se vuole vincere la battaglia con l’Asia.
L’ostacolo primario per gli Stati Uniti d’America sarebbe rappresentato dalla mancanza di aziende che si occupino, in maniera generalizzata, di tutte queste tecnologie, ossia: robot, droni, spazio, Intelligenza Artificiale, veicoli.
La Cina, invece, grazie a realtà come BYD, NIO e Xpeng sono proiettate verso la creazione di un immenso e potente ecosistema industriale. Attualmente, l’unico vero e proprio competitor statunitense è Elon Musk, che è attivo su vari fronti: quello dei robot e dei veicoli elettrici tramite Tesla, quello dell’Intelligenza Artificiale e dei social media tramite xAI e quello dello spazio tramite SpaceX. Per gli analisti, solo puntando su tali aziende gli Stati Uniti potranno lottare contro la Cina e diventare la prima potenze industriale al mondo entro il 2030.