Trentaduesimo su 44, è la posizione per la sostenibilità del sistema pensionistico italiano secondo la classifica del Mercer Cfa Institute Pensioni Index.
Le pensioni in Italia sembrano sempre meno sostenibili. Si riduce così sempre più la platea di coloro che possono andare in pensione prima dei 67 anni. Secondo quanto emerge dalla ricerca condotta dall’istituto l’Italia ottiene un punteggio di 23,1 su 100.
Chi vuole andare in pensione anticipata deve quindi rispettare rigidi requisiti. È possibile andare in pensione a 56 anni? In teoria si, raggiungendo 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e uno in meno per le donne. Nella pratica no, significherebbe aver iniziato a lavorare a 14 anni per le donne e a 13 anni per gli uomini.
Per riuscire a maturare i requisiti richiesti al compimento dei 56 anni l’ordinamento italiano permette alcune via di fuga; possono accedere alla pensione le persone di 56 anni che non sono più nella condizione di poter lavorare, che siano donne e abbiano una invalidità almeno al 80%.
Pensione anticipata ai 56 anni; in Italia non è una fortuna
La normativa italiana prevede alcune agevolazioni quindi solo per i lavoratori con gravi invalidità. Nonostante questo e sia per uomini che per donne è richiesta un’anzianità contributiva pari ad almeno 20 anni. Gli uomini potranno accedere alla pensione al compimento dei 61 anni, mentre per le donne ne sono sufficienti 56.
Con l’aumento dell’aspettativa di vita e la riduzione dei margini di spesa dovuti alla declino demografico italiano la pensione sembra destinata a diventare un sistema particolarmente difficile da conciliare con la realtà del nostro Paese.
I lavoratori che hanno intenzione di andare in pensione anticipatamente, come detto 56 anni le donne e 61 gli uomini devono, prima di tutto, procedere con il riconoscimento dell’invalidità. È necessaria l’attestazione presso le apposite commissioni mediche dell’Inps che certificheranno l’invalidità. Questo è dovuto anche se l’invalidità è stata riconosciuta precedentemente.