la Cassazione stravolge di fatto una credenza che non era mai stata in discussione. Cosa succederà oggi con la pensione di reversibilità.
Quando si parla di pensione di reversibilità si pensa subito a quell’assegno mensile che, in caso di morte dell’intestatario, passa direttamente al/alla coniuge. Una pensione che non perde il suo valore e resta all’interno della famiglia. Ma una sentenza della Cassazione ha aggiunto un diritto importante che di fatto cambia molte cose.
Dal sito INPS: “la pensione ai superstiti è un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di decesso del pensionato (pensione di reversibilità) o dell’assicurato (pensione indiretta) in favore dei familiari superstiti…. pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa”. Fin qui nessun dubbio ma una sentenza della Cassazione ha decretato che anche i nipoti possono essere destinatari della pensione di reversibilità dei nonni. E l’INPS ha recepito la decisione e fatta sua.
Premesso che la pensione indiretta è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso, vediamo cosa cambia in materia dopo la decisione degli Ermellini.
Pensione di reversibilità: anche i nipoti ne hanno diritto, come richiederla
L’INPS ha riconosciuto il diritto alla pensione di reversibilità anche ai nipoti maggiorenni, inabili al lavoro e a carico dei nonni, in caso di decesso di questi ultimi. Dunque l’Istituto previdenziale include questi nuovi soggetti tra i destinatari diretti e immediati della pensione ai superstiti, alla stessa stregua dei figli. Se erano a carico dei nonni al momento della loro morte, hanno diritto alla pensione i nipoti: minori; quelli maggiorenni studenti di scuole o corsi di formazione professionale fino ai 21 anni di età e fino ai 26 anni se studenti universitari e i maggiorenni inabili al lavoro a prescindere dall’età.
Per avere diritto alla pensione, non è necessario che il nipote fosse convivente del nonno o nonna deceduti. Anche se abitavano in residenze diverse, è sufficiente che il nipote non sia economicamente autosufficiente, in questo caso occorre dimostrare che il nonno o la nonna contribuivano in modo continuativo al mantenimento dello stesso. Le domande di pensione ai superstiti presentate dai nipoti orfani maggiorenni inabili e a carico dei nonni possono avere due risposte: nuove o ancora giacenti, che devono essere definite positivamente secondo i criteri della sentenza della Corte Costituzionale, oppure respinte in quanto dovranno devono essere riesaminate, a richiesta degli interessati, a condizione che il diritto non sia stato già negato con una sentenza passata in giudicato.
Per una corretta gestione delle singole situazioni, si consiglia di rivolgersi agli esperti in materia che esamineranno attentamente la domanda ma anche il perché l’INPS potrebbe in un primo momento averla respinta. Tra gli enti preposti a tale aiuto e per una consulenza, conviene cercare la sede Inas Cisl più vicina.