La decisione di ieri sul price cap sul gas è giunta al termine di una lunga trattativa in cui il Governo italiano è risultato un protagonista decisivo per la sua approvazione.
“Le decisioni di stanotte mi hanno reso soddisfatto”. Si è espresso così il premier Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue.
C’è voluta energia e determinazione per arginare il pericolo che l’indecisione prolungata poteva causare sulla salute delle maggiori economie europee. L’accordo comune raggiunto con i protagonisti dell’eurozona è finalizzato a impostare un tetto al prezzo del gas che può variare in modo dinamico.
Il pacchetto approvato accoglie tutte le proposte dell’Italia: la creazione di un corridoio per i prezzi del gas, il disaccoppiamento dei prezzi del gas e dell’elettricità e strumenti comuni per mitigare l’effetto del rincaro dei prezzi dell’energia su imprese e famiglie.
L’accordo è il successo di una battaglia che non svela ancora l’esito della guerra. L’impegno deve essere mantenuto costante e per questo passa ora al governo di Giorgia Meloni. Non è scontato il meccanismo che limita i rincari del gas naturale nonché le ricadute sulle bollette.
Tra gli ostacoli ancora una parte della ritrosia della Germania. Il Paese di Olaf Scholz ha messo in piedi una dichiarazione di intenti con il Canada per un patto sulla catena di approvvigionamento per l’idrogeno. La bozza dell’accordo prevede di creare un’alleanza transatlantica tra i due Paesi.
Tornando al Gas nel fine settimana il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto di puntare a “limitare gli episodi di rialzi eccessivi”. Si parla dei picchi speculativi dovuti al trading intraday e non di un vero e proprio tetto al prezzo. Secondo il cancelliere tedesco la sola cosa che possiamo fare è combattere la speculazione sul mercato.
Gli effetti della decisione in questo senso sono già visibili. Il prezzo del gas sul mercato è sceso a 116 euro, perdendo circa il 10% del valore dopo la notizia. Nel breve termine questo si tradurrà inevitabilmente su bollette più basse a patto che le condizioni al contorno si mantengano invariate.
La forte risposta europea alla crisi energetica è nell’interesse di tutti Paesi, ed essenziale per continuare a sostenere la sicurezza economica e la tenuta dell’eurozona. È in gioco non solo la stabilità di un’area economica ma anche la capacità di arginare l’espansione aggressiva di Stati Uniti, Russia e Cina di cui l’Europa è un intermediario e mediatore alcune volte scomodo.
Perché gli ETF piacciono agli investitori di Titoli di Stato e perché sono così ‘comodi’…
L’INPS chiarisce una volta per tutte la questione riguardante l’indennità di accompagnamento e il ricovero…
Pensioni bassissime: tante delusioni con il calcolatore dell’INPS, puoi fare una stima in anticipo di…
Sbloccate maggiorazioni e arretrati per persone vedove e invalidi: a quanto ammontano le cifre e…
Rimanere aggiornati sulla normativa vigente serve per gestire al meglio i propri affari, e quella…
Quali sono i motivi per scegliere un asilo nido privato rispetto ad uno pubblico e…