Un livello tecnico storico, un dividendo generoso e una sottovalutazione clamorosa: sono solo coincidenze o Stellantis sta preparando la sua prossima mossa? Quando un titolo arriva su un supporto così solido, spesso non si tratta solo di numeri.
E questa volta, gli indizi sembrano allinearsi in modo curioso. Chi guarda bene, inizia a notare un potenziale scenario che pochi stanno ancora considerando. E nel frattempo, la data del dividendo si avvicina rapidamente…

Ci sono momenti in cui il mercato manda segnali più forti di mille parole, anche se in apparenza resta immobile. È proprio quello che sta accadendo con Stellantis, che nei giorni scorsi ha toccato un minimo importante a 7,506 euro. Un livello che, per chi conosce l’analisi tecnica, non è affatto casuale: si tratta della zona dove passa la media mobile a 200 mesi, una linea che negli ultimi dieci anni, e non solo, ha sempre rappresentato un punto di svolta per il titolo. Non è la prima volta: nel 2020, nel 2016, nel 2013… ogni volta, quel livello ha segnato la fine di un ribasso e l’inizio di un recupero.
Anche stavolta, gli occhi degli investitori si stanno posando su quel numero. Il momento è reso ancora più interessante dal fatto che il 22 aprile verrà staccato un dividendo di 0,68 euro (0,4277 al netto della doppia imposizione fiscale), che al prezzo attuale implica un rendimento intorno all’8%. Un livello davvero elevato, difficile da ignorare, soprattutto in un contesto in cui i rendimenti sicuri restano bassi. È proprio questo tipo di situazioni che può attirare capitali freschi, alla ricerca di opportunità concrete.
Ribasso Stellantis: un segnale tecnico o una trappola?
Il minimo toccato da Stellantis non è solo simbolico. Si è formato proprio sulle “labbra” dell’Alligator Index annuale, un indicatore che spesso segnala esaurimento del trend in corso. Questo, unito alla presenza della media mobile a 200 mesi, rende il punto attuale un possibile minimo di lungo periodo.

I supporti di breve termine si collocano attorno ai 7,50-8,00 euro, mentre per chi ha un’ottica di medio-lungo periodo, la zona dei 7 euro netti resta la più significativa. È proprio qui che si sono formati i minimi del passato, spesso anticipando fasi di ripresa molto interessanti. La storia non si ripete mai allo stesso modo, ma a volte fa rima.
Analisti fiduciosi e segnali di risveglio
Anche il consenso degli esperti sembra supportare questa visione. Secondo i dati di Marketscreener, la raccomandazione media degli analisti è “Accumulate”, con un prezzo obiettivo medio fissato a 12,70 euro. Questo significa una sottovalutazione del 54,1% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura (8,24 euro). Il numero di analisti che segue il titolo, ben 24, indica un forte interesse del mercato.
Nel mese di aprile non sono mancate novità: Stellantis ha confermato investimenti nelle sue piattaforme elettriche, nuove collaborazioni industriali e un piano per ottimizzare la produzione in Europa. Segnali di un’azienda che non resta ferma, anche mentre il titolo sembra attraversare un momento di debolezza.
E allora? Forse non è il momento di inseguire titoli che sono già saliti troppo, ma di ascoltare quelli che, in silenzio, iniziano a dare segnali. Stellantis potrebbe essere uno di questi. La domanda è: sarà davvero la media a 200 mesi a fermare il ribasso?