Il salasso su diversi settori arriva in modo indiretto ma consistente su settori importanti dell’economia. L’aumento dei prezzi riguarda tutti i cittadini.
I costi dell’energia si scontano su prezzi di alimentari, trasporto, bollette, costo delle vacanze riducendo pesantemente il potere di acquisto delle famiglie.
L’ultimo dato sull’inflazione certifica che il fenomeno è diventato pervasivo con un aumento dei prezzi al consumo che passa dal 6,8 a 8% di giugno. Un aumento considerevole che non sembra neanche rappresentare il suo apice.
Il record raggiunge direttamente le tasche degli italiani in uno dei settori economici fondamentali per la vita quotidiana, quello immobiliare. Aumenta così in modo indiretto il costo dei finanziamenti e quindi dei mutui. I prestiti a 20 anni a tasso fisso costano oggi circa 45 centesimi in più che a inizio giugno. Aumentano meno i mutui a tasso variabile con un rialzo di 15 centesimi, ma su di essi pesa l’incognita degli effetti delle politiche monetarie che aumenteranno i tassi di interesse questa estate e forse oltre.
Dai viaggi aerei ai mutui, ecco tutti i rincari dei prezzi
Il 21 luglio la BCE formalizzerà la decisione di un aumento dei tassi dello 0,25%. Gli effetti che si sconteranno sulla crescita economica saranno sicuramente un peso in primo luogo per il settore turistico. Già oggi il caro benzina e carburanti sta riducendo i margini di guadagno e mettendo in difficoltà le compagnie aree e il costo dei biglietti aerei.
Chi, invece, intende muoversi in auto è costretto a fare molta attenzione a scegliere il rifornitore giusto. Gli effetti della guerra commerciale si scontano oggi e continueranno a incidere sui carburanti come benzina (25,3%), gasolio (32,3%) e metano (38,2%).
Secondo un’indagine di Facile.it il 46% degli italiani ha scelto di ridurre l’utilizzo delle quattro ruote negli ultimi mesi. Mentre quasi un automobilista su 3 ha modificato il proprio stile di guida. Oggi la modalità self service risulta più conveniente del servito fino al 9%; da evitare poi il rifornimento in autostrada, mentre è fondamentale fare manutenzione per ridurre i consumi dell’automobile.
L’ultimo settore da considerare su cui si scontano i rincari coinvolgendo le abitudini di consumo della maggior parte degli italiani è quello alimentare. Secondo i dati Assoutenti i rincari importanti interessano beni di prima necessità come l’olio di semi, il burro e la farina. Gli aumenti non sono di poco conto su base annua sono rispettivamente del 68,6% del 27,7% e 20,5%.
Tra gli altri alimenti indispensabili nelle diete più diffuse, la pasta, il pollo e il riso; aumentati rispettivamente del 18,3% del 15,1% e del 13,7%. Nel complesso una famiglia deve mettere in conto una maggiore spesa pari a 681 euro annui solo per cibi e bevande.
Sul fronte energetico a colpire famiglie e aziende sono i rincari delle utenze di gas ed elettricità. La materia prima è usata anche per generare energia elettrica; gli aumenti che arrivano oggi al 87% stanno ridefinendo il quotidiano e mettendo in allarme il Governo.