Una questione a lungo dibattuta quella del genitore garante nei confronti del figlio, la normativa chiarisce i dubbi sulla donazione.
È un caso quasi scolastico, qualche giurista si sarà imbattuto nell’argomento prima o poi nel proprio percorso di studi o lavorativo. Trattasi di un genitore che per far ottenere il mutuo al figlio dalla banca vestirà i panni del fideiussore. In questa situazione la domanda appare lecita: trattasi di donazione? Una questione che diventa particolarmente rilevante quando gli altri eredi dovranno tutelarsi da un eventuale inadempimento futuro. Ebbene, la legge parla abbastanza chiaro e lascia poco spazio alle interpretazioni.
Innanzitutto, bisogna chiarire che fare da garante significa in sostanza prendere un impegno di pagare l’istituto bancario nel momento in cui il richiedente diventi inadempiente ovvero che non stia più pagando le rate del mutuo. Un accordo che è più frequentemente noto come ‘fideiussione’, è questo il termine tecnico utilizzato dagli esperti per descrivere un’operazione di questo tipo. Di solito viene sfruttato se il mutuario non può concedere ipoteca su immobili e perciò deve ricorrere a soluzioni alternative.
Garanzia sul mutuo da genitori, vale come donazione? Facciamo chiarezza
Fare da garante non equivale a una donazione, è necessario fugare ogni dubbio a riguardo. Il motivo? Per definizione ci troviamo di fronte a una donazione quando viene attribuito un diritto, come ad esempio il diritto di proprietà su un bene materiale, senza però chiedere nulla in cambio. E, ricordiamo, si tratta di un gesto istantaneo, slegato da vincoli e perciò nullo in caso di impegno futuro.
Un paio di esempi utili per chiarire ulteriormente: un genitore che vuole procedere a una donazione può intestare la casa al figlio oppure inviare denaro tramite bonifico sul suo conto corrente bancario. Con la fideiussione, invece, non viene attribuito nessun diritto. La firma a garanzia equivale alla promessa di pagare per il debitore eventualmente inadempiente; ed è per via di questa differenza, al contempo sostanziale e sottile, che per fare da garante non serve rivolgersi al notaio – come, appunto, per le donazioni ingenti.
Piccola eccezione: il quadro può trasformarsi se il genitore dovesse chiedere indietro i soldi al figlio per il quale ha pagato il mutuo. Secondo la normativa la ‘remissione del debito’ è, di fatto, una donazione indiretta, visto che andrà ad arricchire materialmente il donatario senza contropartita.