Le scelte personali e patrimoniali sono connesse, e a loro volta legate all’ISEE e alla condizione di convivenza anagrafica. Ciò determina qualcosa di molto importante a livello di costi.
Le famiglie e i singoli hanno diritti e doveri, e nella maggior parte dei casi questi sono legati al quadro economico-fiscale nel quale rientrano. L’ISEE e la convivenza anagrafica sono determinanti, ma fino a che punto?
Occorre fare le dovute distinzioni, perché spesso si confonde famiglia anagrafica con la convivenza. Nela primo caso si fa riferimento a quel nucleo essenziale ai fini del calcolo ISEE, cioè la fotografia economico-fiscale corrente. S’intendono parenti che vivono insieme, ma anche coppie di fatto o comunque persone che hanno un rapporto sentimentale. Quest’ultimo non può essere legiferato dal diritto, per cui è scelta unicamente personale quella di far parte dello stesso nucleo familiare ISEE o meno per chi non è parente.
Mentre con la convivenza anagrafica si fa riferimento a una situazione in parte simile, ma alla fine sostanzialmente differente. Si tratta di soggetti che vivono nella stessa struttura, non un’abitazione. È sì una coabitazione stabile entro lo stesso territorio Comunale, ma si esaurisce all’interno di un istituto. Per intenderci, può parlarsi di una caserma, di un carcere o anche di una struttura di natura assistenziale. Perché la persona presa in causa incarna un nucleo familiare a sé stante.
La differenza è fin qui è abbastanza chiara, ma cosa succede quando la condizione economica nella quale riversano i soggetti presi in causa, cioè persone che convivono e hanno la stessa residenza, si lega all’ISEE?
Dopo aver posto in essere le dovute distinzioni, bisogna comprendere come avvenga il calcolo definitivo, e come questo determini la condizione economico-fiscale di ogni singolo nucleo familiare. Ognuno ha le sue condizioni economiche, da qui ne discende che per ogni caso c’è la sua facoltà di scelta.
Facendo quindi riferimento a persone che convivono e hanno stessa residenza, ai fini ISEE quello che cambia e rivoluziona il calcolo, è il coefficiente del nucleo familiare che deve essere applicato. Non è sempre lo stesso. Varia in base al numero dei componenti e in relazione alla scala di equivalenza ISEE.
Per 1 persona il coefficiente sta a 1, per 2 a 1,57, e così via. Da 3 a 5 membri i parametri di riferimento sono rispettivamente: 2.04, 2.46 e 2.85. Cosa si può confermare? Che le persone che hanno lo stesso nucleo accumulano redditi e patrimoni perché rientrano nel calcolo dell’indicatore.
Facendo sempre però un discrimine importante. Cioè che le persone che convivono, ma non hanno vincoli di parentela, non sono obbligate a rientrare nella categoria della stessa famiglia anagrafica!
Quindi, in conclusione, si riprende la facoltà di scelta sopra riportata. In questo caso, i singoli possono decidere se presentare ISEE separato in due stati di famiglia diversi, o viceversa.
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