Elezioni e Blockchain: i meccanismi elettorali sono destinati a cambiare nel breve termine, la nuova tecnologia crittografa i dati
Il tema della sicurezza e trasparenza nei processi elettorali ha aperto sempre più dibattiti negli ultimi anni. L’esempio più lampante è la polemica scattata da parte dei filo-trumpiani che hanno sostenuto che nei paesi dove ha vinto Kamala Harris c’erano legislazioni per le quali il voto sarebbe valso anche senza carta di identità.
Non è la prima volta che vengono fuori polemiche sui brogli elettorali, e questo ci ha fatto capire ormai da tempo che il sistema delle schede cartacee è ormai obsoleto, soprattutto in un contesto globale caratterizzato da equilibri così poco stabili. La tecnologia blockchain, nata per supportare il settore delle criptovalute, grazie ad alcune start-up, sta emergendo come una possibile soluzione innovativa per garantire l’integrità del voto.
Applicare la tecnologia ai meccanismi elettorali potrebbe garantire l’anonimità del voto e al tempo stesso l’impossibilità di manomettere i risultati. In realtà, la blockchain sta già iniziando a modificare i meccanismi elettorali e lo sta facendo in modo silenzioso, ma non è difficile immaginare un futuro nel quale nella gran parte dei paesi vengano adottati questi sistemi computerizzati e più sicuri. C’è però da comprendere bene come funziona e come ottimizzerebbe il processo.
La blockchain, grazie alla sua struttura decentralizzata e immutabile, offre proprio la possibilità di creare un sistema di voto trasparente. Il meccanismo non è poi troppo complicato, si deve immaginare che ogni voto registrato sulla blockchain diventi un dato crittografato: in quanto tale, quindi, non modificabile né cancellabile; il che riduce drasticamente il rischio di manipolazioni. Paesi come la Svizzera e gli Stati Uniti, per esempio, stanno già sperimentando questa tecnologia nelle elezioni locali, testando la sua capacità di proteggere i dati nel processo elettorale.
Adottare la tecnologia della blockchain, ideata a e conosciuta solo nel settore cripto, anche in altri settori come quello elettorale, non è solo questione di sicurezza, ma anche un modo per ottenere la fiducia da parte dei cittadini nelle istituzioni. La situazione generale di malcontento, che non è limitata ai confini italiani ma si espande anche agli altri Stati, genera anche insicurezza e scarsa fiducia nel Governo.
Adottare sistemi più trasparenti e automatizzati potrebbe essere un modo per rimpugnare la democrazia. Alcune startup stanno già sviluppando piattaforme basate su blockchain che consentono agli utenti di verificare in tempo reale che il proprio voto sia stato conteggiato correttamente, senza possibilità di manipolazione, questo li ha resi più tranquilli e sicuri. Con i giusti studi a riguardo, in pochi anni potremmo rivoluzionare le elezioni dicendo addio ai brogli tradizionali.
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