Attenzione ai furbetti dell’IVA si rischia la confisca del conto corrente oltre ai beni immobili

L’IVA grava sul consumatore finale e molti cercano un escamotage per non pagarla, ma la Guardia di Finanza è attenta a scovare i cosiddetti “furbetti dell’IVA”. 

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lucca ha provveduto, su disposizione del Tribunale di Lucca, al sequestro preventivo delle disponibilità su conto corrente e beni immobili fino a 705.000 euro per evasione IVA.

Conto corrente intestato al disabile con legge 104, è pignorabile?
(Foto Adobe) Conto corrente intestato al disabile con legge 104, è pignorabile?

La notizia dei beni sequestrati per un valore di oltre 700.000 euro, per evasione dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), è resa nota dalla Guardia di Finanza in data di oggi. La confisca delle disponibilità sui conti correnti, oltre i beni immobili, riguardano una società di Viareggio operante nel settore della nautica. Il sequestro ha riguardato anche i beni del suo legale rappresentante e di due amministratori di fatto, per non aver ottemperato al pagamento delle imposte come previsto dalla legge.

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Attenzione ai furbetti dell’IVA si rischia la confisca del conto corrente oltre ai beni immobili

L’attività eseguita dai finanzieri del Gruppo di Viareggio, è avvenuta dopo la comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate di Lucca a carico della società di Viareggio. La motivazione della segnalazione riguarda l’omesso pagamento dell’IVA dovuta relativa all’anno 2018. Questa situazione è punibile con il reato previsto all’articolo 10 – ter del D.L. n. 74/2000, che prevede fino a due anni di reclusione.

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Nello specifico, la normativa riporta che: “È punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a 250.000 euro per ciascun periodo d’imposta“.

Sinergia tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate

La Guardia di Finanza di Lucca, ha eseguito indagini mirate economiche e patrimoniali sull’intero contesto segnalato dall’Agenzia delle Entrate. Pertanto, oltre ad individuare il rappresentante legale della società, indagati anche due ulteriori soggetti (padre e zio) del legale rappresentante. Dall’indagine è risultato che i due soggetti non figuravano nella gestione ufficiale dell’impresa, per sottrarsi dalle responsabilità penali e dalle misure cautelari. Quindi, le indagine hanno reso possibile di estendere le ipotesi accusatorie anche ai due amministratori “occulti” per l’omesso pagamento dell’IVA anche per l’anno 2019.

La Procura della Repubblica di Lucca ha emesso un decreto di sequestro preventivo, sottoponendo a vincolo cautelare i conti correnti della società e dei tre amministratori. Inoltre, sotto sequestro anche un impianto industriale intestato alla società, situato a Giugliano in Campania della provincia di Napoli.

L’operazione testimonia la sinergia tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate. Un impegno costante finalizzato a contrastare ogni forma di evasione e frode fiscale con aggressione sui beni patrimoniali dei soggetti responsabili di tali reati.

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