L’Italia, all’interno delle sue alleanze strategiche dal punto di vista economico ed energetico, si trova oggi particolarmente vicina alla Russia. Una cooperazione facilitata da una reciproca attenzione verso la decarbonizzazione dell’economia.
Una delle principali reazioni dal punto di vista politico ed economico alla pandemia, è stata l’attenzione rivolta al cambiamento, definito a partire dalla consapevolezza dell’impatto delle nostre attività economiche sulla sicurezza e la salute a livello globale.
L’Unione Europea spicca in particolar modo per il suo impegno, prima politico e poi legislativo, rispetto gli sforzi per la riduzione dell’impatto ambientale. La transizione verde non è più sinonimo di decrescita ma è diventato oggi più che mai paradigma di sviluppo, innovazione e crescita economica.
Italia e Russia: cooperazione nello sviluppo sostenibile
In questo senso la cooperazione tra Russia e Italia si concretizza in diversi progetti, basati sul principio dello sviluppo sostenibile. Gli investimenti nei progetti tra Italia e Russia sono tutti incentrati su contenuti tecnologicamente innovativi, finalizzati allo rinnovamento del settore industriale. La Russia vede i mutamenti sempre più rapidi della legislazione europea come un limite e allo stesso tempo un’occasione per cementare gli accordi e poter continuare a esportare i suoi prodotti nel mercato europeo. In questo scenario l’Italia, che con Draghi si pone l’ambizioso obbiettivo di avviare una ripresa economica e una crescita sostenibile sul lungo periodo, sta concentrando i suoi sforzi in quei nei settori in grado di rendere competitiva ed ecologica l’economia italiana investendo su lavoro, istruzione, digitalizzazione e ambiente. Il consenso internazionale raggiunto dai grandi del mondo nell’ultimo G20, ha posto l’enfasi sulla grande responsabilità, che le maggiori economie mondiali hanno nel portare a compimento la decarbonizzazione.
Esse rappresentano la forza trainante per il cambiamento, in grado di coinvolgere anche le economie minori e i paesi in via di sviluppo e senza il quale sarà impossibile fermare il riscaldamento globale. L’Italia cerca a suo modo la strada per l’attuazione degli obiettivi stabiliti degli Accordi di Parigi, procedendo a livello nazionale con una politica che sul medio periodo vedrà ancora il governo italiano come uno dei maggiori importatori europei di energia alternativa non rinnovabile come il gas russo, che a sua volta importa dall’Italia e dall’Europa alta tecnologia e prodotti tipici. Il mutamento di paradigma nell’attuazione dell’agenda verde non passa soltanto per l’eliminazione diretta nell’uso dei carburanti fossili, ma anche nell’aumento dell’efficienza dell’industria e nella riduzione delle emissioni che possono venire catturate o riassorbite ad esempio per mezzo dell’aumento della selvicoltura e con il rafforzamento dell’economia circolare.
L’avvicinamento della Russia agli standard ecologici italiani ed europei
Per aprire l’Italia al mercato russo e viceversa è necessario avvicinare il più possibile gli standard ecologici delle due nazioni a quelli europei. In questo senso la Russia si trova svantaggiata rispetto ai competitori internazionali come la Cina, in grado di modificare le infrastrutture del paese alternando un’economia pianificata e attingendo dalle abbondanti risorse del suo comunismo di mercato. La Russia ha molte più possibilità di avvicinarsi al nostro paese e all’Unione Europea, con cui intrattiene il 18% dei suoi scambi commerciali, orientando in questo senso i suoi standard ambientali, ma anche quelli di trasparenza in senso legislativo e finanziario. I vantaggi sono molteplici a cominciare dall’attrarre capitali e investimenti internazionali, condizione fondamentale per il successo dei progetti di sviluppo sostenibile.
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Gli interessi di Enel in Russia: eolico e modelli ibridi
Uno dei più grandi investitori nel settore dell’energia in Russia è proprio Enel, che appena quattro anni fa ha cominciato a costruire e installare nel Paese impianti eolici e proprio a maggio di quest’anno ha inaugurato il suo primo parco eolico.Enel collabora con il settore energetico russo contribuendo a modernizzare le centrali elettriche al fine di aumentarne l’efficienza e ridurre le emissioni nocive, intervenendo su quelli che sono i modelli energetici russi basati su sistemi ibridi come gas e idrogeno, aumentando l’efficienza energetica al fine di ottimizzarne i rendimenti. Oltre a questo, la Russia è intenzionata a investire sull’energia nucleare prodotta tramite le centrali di nuova generazione. Se soprattutto in Italia questo è un elemento antitetico al modo in cui viene immaginata l’ecologia, risulta invece connaturato alla strategia Russa finalizzata a riuscire a portare il paese a eliminare una quota delle sue emissioni inquinanti.