Per ricevere i bonus è essenziale calcolare l’isee sull’intero nucleo familiare: per banali errori si rischia di dover rinunciare all’agevolazione
Richiedere i bonus che propone lo Stato italiano è facile? Lo è solo nel caso in cui si ha già parte della documentazione pronta. Nella maggior parte dei casi, per richiedere un bonus è necessario far riferimento al proprio ISEE, il documento che attesta le entrate dell’intero nucleo familiare. Se l’Isee è stato calcolato da un esperto e riporta tutti i dati, senza errori, allora si può star sicuri di non incappare in problemi procedurali e legali.
Nel caso contrario, si farà difficoltà anche nel richiedere i bonus. Capita spesso che una volta fatta domanda, le famiglie siano costrette a dare tutto indietro per via di accertamenti da parte dell’AdE che attestano ci sia stato qualche errore di calcolo in merito all’ISEE presentato.
Gli errori possono essere prodotti anche dagli stessi studi commercialisti quindi meglio fare attenzione per evitare di incappare in situazioni di difficile gestione. Quando una famiglia convive sotto lo stesso tetto, l’Isee si calcola su tutti i componenti, ma nel caso in cui si parlasse di conviventi non imparentati, le regole sarebbero le stesse?
Attenzione agli errori sugli Isee: rischiate di dover ridare indietro i bonus
Per il calcolo dell’ISEE bisogna considerare il nucleo familiare che è costituito dai soggetti che compongono la famiglia anagrafica: devono essere legati da un vincolo perché devono risultare sullo stato di famiglia. Quindi matrimonio, parentela, tutela, adozione, legame affettivo: sono tutti rapporti da prendere in considerazione per la presentazione della documentazione.
Due persone sposate fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare, due semplici coinquilini no. Quando si calcola l’isee per la richiesta di qualche agevolazione si deve sempre prendere in considerazione i legami familiari che si hanno con le persone con cui si condivide la residenza.
Un esempio che funziona sono i lavoratori che condividono casa al nord per dividere le spese dell’affitto. In questo caso, ognuno ha un proprio Isee che non deve dipendere dall’altro. Nel caso contrario, se si avessero legami di parentela con i conviventi, e si omettessero delle loro entrate economiche, a quel punto anche il calcolo del proprio Isee risulterebbe errato. Attenzione quindi al momento del calcolo, bisogna suggerire al commercialista tutte le informazioni in più che possono agevolarlo nell’evitare gli errori.