IPhone a 2500 euro e Coca Cola a prezzi proibitivi: ecco tutte le conseguenze choc per i consumatori con i dazi di Trump

Politiche aggressive dagli Stati Uniti: i dazi di Donald Trump si sentiranno anche nelle tasche degli italiani e gli analisti spiegano come 

Donald Trump è ormai il protagonista al centro del dibattito economico internazionale. Il 2 aprile il Presidente ha dichiarato ufficialmente la sua politica economica con raffiche di dazi che potrebbero avere conseguenze per i consumatori di tutto il mondo, Italia compresa. L’annuncio dei dazi americani ha messo in crisi anche un’Europa ormai incerta, frammentata e con una Germania in recessione.

Bottiglia e lattina di cocacola e iphone
IPhone a 2500 euro e Coca Cola a prezzi proibitivi: ecco tutte le conseguenze choc per i consumatori con i dazi di Trump – trading.it

Gli italiani si interrogano su cosa cambierà per loro: il Tg manda in onda il discorso del Presidente Usa, i mercati segnano rosso con Milano ai minimi storici dalla caduta del 2020, gli investitori in tensione; e per i cittadini? Le politiche commerciali aggressive degli USA provocheranno ovviamente profondi cambiamenti anche nelle economie del resto del mondo, compresa la nostra, molto concentrata sull’export. Come obiettivo dichiarato, Trump ha spiegato di voler proteggere le aziende americane e rilanciare i suoi settori industriali, ma a pagare il prezzo delle sue politiche saranno gli stessi consumatori.

I dazi imposti su alluminio, acciaio e una vasta gamma di altri prodotti provenienti da Europa, Asia e Sud America avranno un impatto diretto su beni di largo consumo, tra cui smartphone, elettrodomestici, bibite e persino prodotti alimentari confezionati. In prima linea ci sono giganti come Apple e Coca-Cola, i cui costi di produzione aumenteranno sensibilmente, soprattutto per i cittadini esteri. Anche noi italiani ne risentiremo, e gli analisti hanno già previsto in che modo.

I dazi di Trump: cosa prevedono e chi colpiscono

Secondo quanto stabilito da uno dei decreti firmati dal tycoon, sono entrati in vigore dazi del 25% su tutte le importazioni di articoli in acciaio e di articoli derivati da Argentina, Australia, Brasile, Canada, Paesi dell’Unione Europea, Giappone, Messico, Corea del Sud e Regno Unito. Lo stesso vale per le importazioni di alluminio e articoli derivati, che includono ancora gli stessi paesi. Le politiche restrittive andranno a colpire principalmente il settore automotive, l’elettronica di consumo e tutto l’indotto degli imballaggi. 

Donald Trump che fa un discorso al microfono
I dazi di Trump: cosa prevedono e chi colpiscono – (fonte: Ansa) – trading.it

Ben 2.300 dollari per un iPhone, questo è il prezzo che secondo gli analisti potrebbe raggiungere il prodotto di casa Apple dal momento che sono entrati ufficialmente in vigore i dazi. E per quanto riguarda l’Italia, si rischiano di superare anche i 2.500 euro. Come riporta anche Open, sulla cifra andranno a incidere soprattutto le tariffe del 54% applicate ai prodotti importati dalla Cina negli Usa, dato che è proprio nel Paese asiatico che vengono prodotti la maggior parte degli iPhone. Inoltre, Apple potrebbe anche decidere di cambiare i paesi di produzione puntando a zone meno colpite dalle politiche commerciali, così come ha già iniziato a fare scegliendo Vietnam e India, che però non sono state risparmiate dai dazi.

A effettuare i calcoli sono gli analisti dell’istituto finanziario newyorkese Rosenblatt Securities. Secondo gli economisti, il prezzo dei vari modelli di Apple aumenterà del 43% rispetto a quello attuale: ciò si verificherà se l’azienda dovesse far pesare i rincari sui consumatori, nel caso in cui decidesse di ricorrere ad altre politiche aziendali, il rincaro potrebbe risultare leggermente inferiore.

Coca-Cola e imballaggi: l’alluminio costerà troppo

Un altro settore direttamente coinvolto è quello delle bevande. Il Ceo di Coca-Cola, James Quincey, ha già lanciato un primo segnale: l’alluminio per la produzione delle lattine costa troppo e ciò non potrà che avere un impatto sui costi della filiera, e di riflesso sul prezzo al consumatore. L’aumento del 25% sul prezzo dell’alluminio, necessario per la produzione delle lattine, avrà inevitabilmente un impatto non indifferente sulla filiera del colosso.

lattina di coca cola
Coca-Cola e imballaggi: l’alluminio costerà troppo -trading.it

In Italia, i cittadini dovranno aspettarsi conseguenze di prezzo non solo sui beni importati direttamente dagli Stati Uniti, ma anche su prodotti europei che subiranno rincari nella filiera. L’aumento dei prezzi delle materie prime e dei componenti industriali farà lievitare automaticamente i costi di produzione, generando così ulteriori rincari su beni di consumo.

Considerando che siamo usciti da poco da un periodo che ha portato le percentuali inflazionistiche a rialzi insostenibili, è chiaro che questi stravolgimenti commerciali si faranno sentire anche per le tasche degli italiani, che continueranno a erodere il loro potere d’acquisto.

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