Nonostante il periodo di incertezza, investire nei beni rifugio rappresenta ancora una forma di risparmio particolarmente apprezzata.
Com’era prevedibile, l’incertezza del periodo storico ed economico che stiamo vivendo ha portato molti investitori a puntare sulle operazioni di lungo termine.
È così che il mercato dei beni di rifugio come metalli preziosi, abitazioni e pietre preziose è nuovamente in crescita. Tuttavia, la crisi economica in atto ha fatto lievitare notevolmente i costi dei beni di rifugio, anche a causa dell’aumento della domanda.
In ogni caso, pare che sia confermato l’interesse verso determinati beni rifugio.
In base alla definizione della Treccani, quando si parla di bene rifugio si fa riferimento ad una “categoria di beni che il risparmiatore ritiene sia in grado di preservare la ricchezza reale nel tempo e, in periodi di inflazione, di conservare il valore reale dell’oggetto acquistato”.
Dunque, i beni rifugio rappresentano delle forme di investimento che espongono il capitale al minor rischio di mercato. Per questo motivo, nei periodi di incertezza economica, in cui il tasso di inflazione lievita rapidamente, gli investitori decidono di acquistare questa categoria di beni con lo scopo di proteggere il valore del loro capitale, nel tempo.
Uno dei beni rifugio per eccellenza è il mattone. Sebbene nell’ultimo periodo storico si sia notata una diminuzione di acquisti di case di montagna o di vacanza, nel periodo post-covid è stato registrato un aumento di investitori che scelgono questo segmento di mercato.
La casa è dunque una delle forme d’investimento preferite nella scelta di un bene rifugio, con particolare riferimento alle case di montagna.
Tuttavia, la crisi economica e l’inflazione hanno fatto lievitare i prezzi di questo bene. In base, ai dati raccolti si segnala un aumento su base annuale di circa 1,5%. A tale valore occorre sommare anche il ritorno ad acquistare case come investimento, scegliendo le abitazioni ubicate nelle località turistiche.
Si tratta di un trend in crescita, che evidenzia un importante ritorno di turisti stranieri, che scelgono come bene rifugio le case di vacanza del Bel paese.
Purtroppo però anche questo settore è in tensione a causa dell’aumento della domanda, a fronte di una carenza di offerta. A quanto pare vi è una poca propensione da parte dei proprietari di seconde case a vendere.
Come accade in tutti i mercati, anche in questo caso a fronte di una carenza l’offerta e ad un aumento della domanda, vi è un inevitabile risalita dei prezzi.
In base a quanto segnalato dall’ufficio studi di Tecnocasa, l’aumento della domanda a determinato “un ulteriore recupero dei prezzi: +4,3% per le case nelle località di lago, +1,5% in montagna e +2,4% al mare”.
Uno dei beni rifugio per eccellenza è l’oro, ma più in generale, tutti i metalli preziosi. A quanto pare la situazione d‘incertezza del momento ha provocato delle importanti oscillazioni delle quotazioni di mercato.
Tuttavia, come spesso ci insegna la storia, è proprio nei periodi di maggiore incertezza politica ed economica, che il metallo aurifero produce un aumento del proprio valore.
Ed è proprio quello che è accaduto a l’oro all’inizio della crisi economica: si è registrato un aumento delle quotazioni di mercato. Tuttavia, l’apprezzamento della valuta americana ha provocato un aumento del costo d’acquisto.
Attualmente il metallo prezioso è in competizione rispetto ai titoli di Stato americani. Per questo motivo, fin quando i tassi Fed, erano bassi l’oro rappresentava uno dei più interessanti investimenti del mercato. Ora le cose stanno già cambiando.
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