Come iniziare a investire con meno di 200 euro e un po’ di fortuna

Ogni trader immagina di fiutare per primo l’affare quando  il suo potenziale non è riuscito ancora ad attirare la massa degli investitori. 

Brand (AdobeStock)
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Vendere i massimi o comprare i minimi prima dell’inversione di una tendenza, potendo vantare un timing perfetto in grado di massimizzare l’ingresso e l’uscita dal mercato, rappresenta solo quella che è un’operatività ideale, capace di farci guadagnare una fortuna, ma anche rivelarsi solo un’illusione se non trova soddisfazione.

Questi investimenti fondati sull’obbiettivo di cercare di anticipare il mercato, sono infatti in grado di esporti al rischio di perdere completamente il capitale.

Le Penny stocks, le azioni meno care sul mercato

I Penny stock sono azioni che è possibile acquistare solitamente a meno di cinque dollari. Il riferimento ai penny, i centesimi del dollaro americano, indicavano in origine azioni del valore inferiore a un dollaro, ma le loro quotazioni possono oscillare dalla frazione di centesimo, fino a poco meno di cinque dollari.

Le aziende americane quotate in borsa, di cui è possibile acquistare le azioni a prezzi tanto convenienti, sono almeno un migliaio. La tipica società che offre penny stocks ha solitamente una capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di dollari, senza considerare quelle che non hanno nemmeno i requisiti per essere quotate nei mercati regolamentati, ma che possono tuttavia vendere le loro azioni nei mercati OTC che risultano essere altamente illiquide e speculative.

I penny stock quotati in un mercato regolamentato si possono trovare facilmente sul NYSE o il NASDAQ, queste due borse rappresentano il trading di una parte importante delle azioni, negli Stati Uniti e nel mondo. Queste sono le azioni economicamente più convenienti sulle quali sarebbe meglio concentrarsi, esse infatti pur presentando un elevato grado di rischio, risultano meno suscettibili a manipolazioni.

Le aziende così quotate, sono in grado di offrire la giusta trasparenza rispetto alla propria gestione e propri rendiconti, per mezzo del rilascio periodico di report finanziari, con l’impegno di dover mantenere indirettamente, per mezzo della corretta gestione patrimoniale e fiscale dell’azienda, le proprie quotazione sopra 1$.

Quando questo non avviene infatti, si rischia di essere tolti dal listino, per finire in un mercato non regolamentato. Questo avviene abbastanza spesso, per esempio nel NYSE negli ultimi 20 anni sono almeno un migliaio quelle che per il mancato rispetto delle credenziali, sono state tolte dal listino, in media più di quattro al mese.

Quale sarà la prossima Apple? Il fascino delle penny stocks

È possibile sicuramente riuscire a trovare, per mezzo dell’adeguato processo di selezione, chiamato in gergo stock picking, un’azienda dalle premesse vantaggiose che si trovi momentaneamente sotto capitalizzata e abbia perciò deciso di quotarsi in borsa alla ricerca di creditori, in modo da poter valorizzare le sue idee e poter crescere sul mercato.

Investitori del calibro di Warren Buffet sono stati in grado nel tempo, di affinare un proprio metodo di selezione tale da ottenere ottimi ritorni sul lungo termine dall’acquisto di azioni, il cui prezzo risultava molto inferiore al potenziale di crescita dell’azienda o del suo business. Non bisogna dimenticare che le azioni di queste aziende si trovano comunque a questi livelli di prezzo, proprio perché in quel momento il valore del loro giro d’affari riflette il valore delle loro quotazioni.

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Difficilmente quindi una penny stock potrà essere la prossima Apple, perché necessita ancora di quei capitali e quelle infrastrutture che le avrebbero altrimenti già permesso di avere una notorietà e quotazioni ben più alte. Quando le azioni Apple nel 2004 valevano circa un dollaro, il suo primo Iphone era ancora lontano dall’essere lanciato sul mercato.

Chi volesse investire nei penny stocks, non deve quindi dimenticare che c’è un’enorme differenza tra queste e le aziende di successo, le quali sono grado di incrementare molto più facilmente la loro fetta di mercato e quindi il valore del loro azioni in borsa. Quasi la totalità dei penny stock rappresentano piccole aziende, generalmente sotto capitalizzate che devono ancora dimostrare nei fatti il valore dei loro prodotti o dei loro servizi o addirittura, che hanno avuto delle vicissitudini economiche e finanziarie che hanno ridotto drasticamente il valore delle loro quotazioni.

Quali sono i pericoli di investire nei penny stocks?

Comprare le loro azioni rappresenta un investimento altamente speculativo, dato che la maggior parte di queste società sono relativamente nuove, hanno una bassa capitalizzazione e solitamente non hanno una storia di successo imprenditoriale alle spalle, comprare le loro azioni rappresenta un investimento altamente speculativo.

Quando si investe su mercati con un alta volatilità come il mercato azionario, ma soprattutto quando si investe in società parzialmente se non completamente sconosciute, ci si espone facilmente a fenomeni di manipolazione dei prezzi, con l’intento da parte di chi è vicino all’amministrazione dell’azienda e può così detenere una cospicua parte di azioni, di guadagnare da improvvisi incrementi di prezzo, creati dall’azione concertata di una serie di azionisti.

Con questo modus operandi tipicamente speculativo, chiamato “pump e dump”, sono in grado con le loro quote di causare un iniziale incremento del prezzo, sfruttando anche un periodo di particolare notorietà, per esempio a seguito di una campagna pubblicitaria o l’attesa di un accordo con un partner commerciale prestigioso, per poi rivendere tutto proprio quando altri investitori hanno cominciato a comprare, dimostrando di credere nei progetti e nelle prospettive di successo dell’azienda.

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Una delle insidie di aziende aventi una liquidità molto limitata è il pericolo che possano agire sul numero di azioni rilasciate, intervenendo pesantemente sulla quantità immessa sul mercato. È possibile infatti che per incrementare la loro capitalizzazione possano aumentare in modo considerevole le quote azionarie, che potranno così essere immesse sul mercato a fronte di nuovi acquisti, diminuendo però la possibilità di incrementare il loro prezzo complessivo.

Questa attività sebbene non abbia nulla di illecito, può diminuire parecchio il margine di guadagno potenziale del nostro investimento, non chè posticipare il momento nel quale potremmo vedere realizzare un profitto.

In sintesi, per poter effettuare una prima scrematura dei penny stock sul quale investire, bisogna considerare innanzitutto la quantità di azioni immesse sul mercato, preferendo per avvantaggiarsi sul breve termine, quelle aziende le cui quote non risultino eccessivamente inflazionate. In secondo luogo è molto importante conoscere le caratteristiche tecniche o qualitative dei prodotti o dei servizi offerti dall’azienda, in modo da valutare gli eventuali sbocchi e la fetta di mercato che eventualmente essi potrebbero avere nel futuro.

Per confrontare i prezzi delle azioni e capire se sono effettivamente sottovalutate, si possono leggere i rapporti finanziari dell’azienda e confrontarne gli andamenti e i valori con quelli di aziende quotate sul mercato, che abbiano però le stesse caratteristiche.

Quali sono le migliori alternative ai penny stock?

Fino a qualche anno fa era impossibile immaginare la flessibilità e le possibilità di investimento odierne. Con una quantità di capitale disponibile alla portata di chiunque, è possibile non solo poter investire, ma realizzare un portafoglio equilibrato spendendo molto meno del costo di una singola di aziende come Google o Amazon.

Grazie al fractional share trading, ovvero l’acquisto di azioni frazionate, è possibile investire a partire da un dollaro, acquistando azioni che al valore di mercato avrebbero un prezzo dai 100 fino a diverse migliaia di dollari. Per mezzo di questo servizio offerto da società come Interactive Brokers, è possibile accedere a titoli quali ad esempio Netflix, Tesla, Google, Amazon investendo un quantitativo a propria discrezione, senza dover necessariamente acquistare l’azione per intero.

Questo sistema si basa sulla capacità dell’intermediario finanziario, come ad esempio un Broker, di avere a disposizione azioni delle società di cui mette disposizione i frazionamenti, accumulare sufficienti ordini per poter scambiare questi con l’acquisto di un azione intera.

Tradizionalmente il frazionamento azionario avviene quando un’azienda quotata in borsa decide di dividere le azioni che ha già immesso sul mercato, in porzioni multiple, lasciando invariato il loro valore totale, con l’obbiettivo di aumentare la liquidità del proprio asset, permettendo ad acquirenti e venditori di poterle scambiare più facilmente.

Un altro evento per il quale si creano azioni frazionate, sono le fusioni o le acquisizioni tra due società quotate in borsa. Essi hanno necessità di dare agli azionisti un nuovo titolo rappresentativo del nuovo assetto societario, che sostituisca o possa venire scambiato con quelli delle due società posseduti separatamente. Viene quindi impostato un valore che può essere frazionato in base una ricombinazione dei due titoli.

In questo caso tuttavia nessuna di questi eventualità è a motivo della disponibilità delle azioni frazionate, ma si tratta semplicemente della volontà dell’intermediario finanziario, di rendere disponibili ai clienti retail azioni popolari a un prezzo accessibile per tutti.

Le criptovalute del mercato azionario

Binance, uno dei più importanti exchange di criptovalute, oltre a offre ai propri clienti un servizio wallet per la custodia delle monete digitali e un servizio di trading sulle criptovalute. La società ha deciso di lanciare delle monete digitali il cui valore è legato ad aziende quotate in borsa, rappresentando in parte quello che si potrebbe ottenere anche con un contratto CFD, il quale rappresenta un’ottima alternativa quando si vuole investire, per esempio sul mercato azionario, per mezzo di un contratto derivato, senza possedere direttamente l’azione quotata.

I tokens rilasciati permetteranno presto agli utenti di poter acquistare dei valori digitali il cui prezzo e il cui dividendo è legato alle quotazioni di titoli come MicroStrategy, Apple, Microsoft, Tesla, Coinbase.

Le criptovalute associate ognuna alla rispettiva società quotata, permetteranno un frazionamento fino a un centesimo del valore intero dell’azione. Sarà possibile quindi acquistare Apple rispetto alle quotazioni attuali, a partire da circa 1,3 dollari, Microsoft 2,53 dollari etc.

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