La rapida evoluzione della tecnologia ha radicalmente influenzato il modo con il quale comunichiamo.
A cambiare è stato anche il modo con il quale prendiamo decisioni, scegliamo un servizio, un prodotto oppure un investimento. Così le nuove generazioni stanno influenzando pesantemente il modo con cui funziona la finanza, si veda ad esempio l’evoluzione del mercato delle criptovalute o i recenti casi di speculazione su alcune società americane quotate in borsa, costruita su motivazioni affettive e ideali.
Allo stesso modo un fenomeno analogo si sta sviluppando nel ‘sempre più vicino’ Oriente, dove una generazione di giovani cinesi nati tra gli anni Novanta e il Duemila sta creando quella che comincia a diventare una bolla di speculazione di dimensioni sempre maggiori, tanto più la tendenza sembra coinvolgere persone senza alcuna educazione finanziaria.
Più di 1.100 nuovi fondi comuni di investimento sono stati inaugurati in Cina quest’anno, facendo salire il valore totale del comparto da 2.3 miliardi di dollari del 2019 a 3 miliardi nel 2020, segnando così il maggiore incremento degli ultimi cinque anni, con i profitti delle società che sono cresciuti del 70% rispetto all’anno precedente.
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Che cos’è un fondo comune di investimento?
I fondi comuni di investimento sono istituti d’intermediazione finanziaria il cui scopo è quello di raccogliere e investire i capitali dei risparmiatori, detti anche fondisti, che partecipano al fondo acquisendone una quota. Il fine del fondo comune di investimento o mutual funds è naturalmente quello di incrementare i risparmi e creare nuovo valore attraverso la gestione di una serie di asset, che possono essere più o meno bilanciati, per esempio tra mercato azionario e obbligazionario, a seconda della propensione al rischio e quindi del loro potenziale di rendimento.
Il dato cinese sembrerebbe influenzato non solo dalla crescita del mercato azionario di Shanghai, ma dall’ampia fetta di traders retail che si sono affacciati in quest’ultimo anno sul mercato finanziario. Più della metà dei venti milioni di investitori ad agosto 2020 aveva un’età inferiore ai 30 anni.
Così come gli anni ‘60 hanno avuto come riferimento mediatico la televisione, che ha influenzato e modificato il modo di vedere il mondo e le mode di quella generazione, lo stesso vale per la generazione di giovani cinesi che sono cresciuti confrontandosi e interfacciandosi al mondo attraverso Internet.
Per mezzo di questo hanno metabolizzato le dialettiche del mondo politico finanziario sentendosi in parte vittime degli squilibri, come le recessioni degli anni 2000, che ne hanno influenzato la crescita e la qualità di vita. Allo stesso tempo vivono da protagonisti la progressione tecnologica che li ha coinvolti e proiettati all’interno di un ambiente dove i social media e i social network sono in costante relazione con il quotidiano. È così che alcuni gestori dei fondi di investimento, come quello di E Fund Managment, che a dicembre 2020 è risultato il più grande fondo di investimenti cinese, sono diventati popolari nei social media e fino ad avere seguito nei media televisivi, osannati dai loro fan con le stesse dinamiche che normalmente avvengono all’interno della cultura pop.
Investire è diventata una tendenza molto più simile a quelle con le quali si ricerca prestigio sociale, come condividere le foto dell’auto sportiva o le vacanze in località rinomate. Tanto che la China’s equity fund management authority ha dovuto ufficialmente avvertire che i membri della dirigenza dei fondi comuni di investimento avrebbero dovuto evitare di partecipare a programmi televisivi, invitandoli a mantenere la loro integrità e professionalità e guidando l’investitore solo per mezzo di attività finanziarie educative, gestione del rischio e valutazione razionale l’investimento.