L’accesso all’invalidità civile è una scalata non sempre facile e non tutti riescono a conquistarla: ma mai darsi per vinti.
A decidere il futuro di chi presenta domanda di invalidità è un’apposita commissione medica che non sempre soddisfa le richieste dei richiedenti. Ma non è detto che le decisioni dei medici siano inappellabili.
Ottenere l’invalidità civile, a meno di casi clamorosi e insindacabili come gravi disabilità, richiede molta pazienza e attenzione a tutti i documenti necessari per la domanda. E persino quando tutto sembra perduto, c’è la possibilità di riaprire i giochi e fare una nuova richiesta. Come sapete l’invalidità civile è riconosciuta da un’apposita commissione medica a seguito di una domanda trasmessa online all’Inps. E come sapete, l’esito non è sempre quello che si spera e il richiedente, seppure oggettivamente malato, potrebbe vedersi negati i benefici che gli spetterebbero.
Ma come accennato, la decisione della commissione medica non è definitiva. Chi ha la certezza, documenti alla mano, di avere subito un torto, può decidere se fare ricorso all’autorità giudiziaria oppure una nuova domanda per essere riconvocato davanti alla commissione. Qual è la strada migliore? Scopriamolo insieme.
Invalidità civile, se hanno rigettato la domanda non ti arrendere: cosa devi fare
Secondo la legge, una persona è invalida civile quando la commissione medica dell’Inps ritiene che, a causa di patologie congenite o acquisite, sussistano: una riduzione della capacità lavorativa almeno superiore a un terzo, se si tratta di soggetti in età da lavoro (18-67 anni); una difficoltà persistente a svolgere una vita normale in relazione all’età, qualora la richiesta provenga da minorenni e da ultra-sessantasettenni. E poi c’è la domanda di aggravamento
quando una persona già invalida si rivolge all’Inps per ottenere una nuova visita presso la commissione medica, nella speranza di avere un aumento dell’assegno mensile.
Per la domanda di aggravamento è sufficiente collegarsi online al sito Inps, entrare con le credenziali Spid oppure farsi guidare da patronati e Caf.
Nel caso la prima richiesta di invalidità venga respinta, è possibile fare ricorso entro sei mesi. Per farlo occorre rivolgersi obbligatoriamente ad un avvocato. Se l’ISEE rispetta i requisiti richiesti, è possibile non pagare l’avvocato tramite il gratuito patrocinio, Sarà lo Stato a versare il dovuto al professionista. Per tentare di vincere il ricorso e ottenere l’invalidità occorre presentare al giudice idonea documentazione medica, aggiornata e attinente alle patologie per cui si chiede la concessione della prestazione, meglio se tale documentazione proviene da una struttura pubblica piuttosto che da una clinica privata.
Se anche la nuova visita Inps dovesse avere esito negativo, resta possibile presentare nuovamente ricorso al tribunale, sempre entro sei mesi dalla notifica del verbale della commissione medica.