L’invalidità civile al 50%, riconosciuta ai cittadini con una capacità lavorativa dimezzata, comporta numerosi diritti e vantaggi.
Con un’invalidità civile al 50% non si possono richiedere i benefici economici ma, in ogni caso, si può accedere ad alcune agevolazioni, soprattutto in ambito lavorativo.
Ogni grado di percentuale è legato ad alcuni vantaggi, che variano a seconda delle condizioni di salute del beneficiario. È vero che, se la Commissione medica decide solo per la riduzione della metà della capacità lavorativa, non si ha diritto a contributi o pensioni, come ad esempio, la pensione di invalidità civile, l’Ape sociale, la pensione anticipata per i lavoratori precoci, la maggiorazione contributiva per invalidità. Per essi, infatti, è necessario un grado di invalidità almeno del 74%.
Non si può neanche godere della scelta prioritaria della sede di lavoro, che spetta agli invalidi almeno al 67%.
Cosa, dunque, si può ottenere con un’invalidità civile al 50%? Analizziamo tutte le agevolazioni previste dalla disciplina normativa.
Leggi anche: “Domanda invalidità civile e legge 104: occhio alla modifica della procedura, cambia tutto“.
Il congedo straordinario per cure non va assolutamente confuso con il congedo biennale dal lavoro, previsto dalla Legge 104. Quest’ultimo, infatti, spetta ai dipendenti che prestano assistenza ad un familiare affetto da disabilità grave.
Per il congedo straordinario per cure, in realtà, non è sufficiente il 50% di invalidità civile, bensì almeno il 51%. Consiste nel diritto ad usufruire di un periodo di 30 giorni all’anno, per effettuare cure legate all’infermità riscontrata dalla Commissione medico- legale.
Il congedo è retribuito ed è a pagato del datore di lavoro. Non viene considerato, inoltre, nel periodo di comporto, cioè il periodo massimo di assenza dal lavoro, superato il quale si può venire licenziati.
I soggetti con invalidità civile al 50% hanno diritto all’iscrizione nelle categorie protette del collocamento mirato. Si tratta, senza dubbio, di un’opportunità molto vantaggiosa per trovare lavoro. Possono iscriversi alle liste delle categorie protette i seguenti soggetti:
Per ulteriori informazioni, consulta anche: “Invalidità civile: un disturbo molto comune può dare accesso ad un assegno mensile e ai benefici della legge 104“.
Per poter iscriversi nelle liste del collocamento mirato bisogna essere disoccupati. Inoltre, l’accesso alla categoria è riservato anche a coloro che sono impegnati nelle seguenti occupazioni:
Se non si svolge alcun tipo di lavoro dipendente, il disabile deve recarsi al Centro per l’Impiego almeno ogni anno. È necessario, infatti, che riconfermi, attraverso la compilazione di un apposito modello, la sua disponibilità immediata al lavoro. Se non si provvede a questo adempimento annuale, si perde lo status di disoccupato. Ciò comporta la cancellazione dalle liste del collocamento mirato.
I soggetti che possiedono un’invalidità civile al 50% e risultano iscritti alle categorie protette del collocamento mirato, successivamente all’assunzione, rientrano nella cd. quota di riserva. Di cosa si stratta? Di quella specifica percentuale di dipendenti che viene riservata esclusivamente agli individui affetti da disabilità.
Fanno parte di tale categoria anche orfani e coniugi superstiti di lavoratori morti per causa di lavoro, guerra o servizio, o per l’aggravarsi dell’invalidità derivante da esse, coniugi e figli di invalidi di guerra, di servizio o di lavoro, profughi italiani rientrati in patria, familiari delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
I datori di lavoro (sia pubblici sia privati) hanno il dovere di assumere dei dipendenti con disabilità, nel caso vi siano più di 14 dipendenti. Le percentuali di assunzioni variano in base al numero totale dei lavoratori. In ogni caso, seguono tale ripartizione:
I soggetti con invalidità civile al 50% hanno, inoltre, diritto ad ottenere gratis protesi e ausili, necessari per la patologia posseduta e riconosciuta.
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