Brutte notizie per i percettori dell’assegno d’invalidità che rischiano di perderlo. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.
L’assegno di invalidità, così come previsto dall’articolo 13 della Legge 30 marzo 1971, n. 118, è una prestazione economica rivolta a mutilati e invalidi civili di età compresa tra i 18 e i 65 anni a cui viene riconosciuta una percentuale d’invalidità pari o superiore al 74%. Una volta determinata la riduzione della capacità generica di lavoro, quindi, si ha diritto a un assegno di invalidità.
Quest’ultimo si rivela essere un aiuto economico particolarmente importante. Molti, però, rischiano di fare i conti con un’amara sorpresa. Il motivo Se non regolarizzano la propria posizione entro 120 giorni di tempo rischiano di perdere tale sussidio. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Attraverso un comunicato stampa del 20 ottobre, l’Inps ha reso noto che “I titolari di prestazioni di invalidità civile ancorate al reddito (per esempio assegno mensile o pensione di inabilità) sono tenuti per legge a comunicare annualmente i propri redditi all’INPS (modello RED) o all’Agenzia delle entrate (730, UNICO) per il calcolo delle prestazioni di invalidità civile“.
Proprio per questo motivo i soggetti che non hanno provveduto a inviare tale comunicazione, si ritrovano alle prese con i vari solleciti. Ma non solo, anche la comunicazione della sospensione temporanea delle prestazioni di invalidità civile. A partire dal momento della sospensione, quindi, avranno solo 120 giorni di tempo per comunicare i redditi mancanti riguardanti gli anni dal 2017 al 2021. In caso contrario, la prestazione verrà definitivamente revocata, con l’istituto di previdenza che provvederà al recupero delle erogazioni non dovute.
Il consiglio, pertanto, è quello di prestare attenzione alle tempistiche e alle informazioni richieste, in modo tale da evitare di dover fare i conti con il rischio di perdere l’assegno. Allo stesso, come si ricorda in una nota Fnp Cisl Lombardia: “non sono interessate le pensioni riconosciute a soggetti sottoposti ad amministrazione di sostegno o con rappresentante legale o con tutore che non abbiano comunicato i redditi. In questo caso, le comunicazioni di sospensione delle prestazioni saranno trasmesse nei primi mesi del 2022“.
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