Agevolazioni per invalidi che non hanno la 104, 3 bonus extra ti possono dare un piccolo stipendio mensile: ecco chi rientra
Come ben sappiamo in Italia l’invalidità viene conosciuta da un tesserino firmato dall’asl che attesta la menomazione che non permette all’individuo di vivere una vita ‘normale’. L’handicap non deve essere per forza visibile, può essere legato anche a patologie degenerative, l’importante è che lo Stato possa rilevare ufficialmente il bisogno di un sostegno da parte dell’individuo perché la malattia lo rende inabile al lavoro.
La famosa legge 104 regola i benefici che sono concessi ai cittadini portatori di handicap di vario genere, disabilità che comportano importanti svantaggi nella vita quotidiana. In questi casi si diventa idonei all’ottenimento di agevolazioni relative alle spese mediche, ai permessi lavorativi e via discorrendo. Alla 104, nei casi più gravi si aggiunge l’Accompagnamento, che viene dato quando le invalidità al 100% vengono riconosciute come estremamente gravi da comportare il bisogno di un’assistenza fissa.
L’Accompagnamento è infatti un contributo economico che viene concesso, con il quale il cittadino può scegliere di pagare una forma assistenziale. Purtroppo tutte queste agevolazioni, tra cui esenzione di alcune tasse come Canone Rai, Bollo Auto, parcheggio etc, non sono riservate a tutti i disabili, ma solo quando la disabilità supera una certa soglia. E per gli altri? In pochi sanno che esiste la possibilità di accedere ad altri 3 bonus, o meglio, ad alcune agevolazioni di diversa natura che permettono di ricevere un contributo economico mensile d’aiuto. Vediamo in che modo.
Bonus per invalidi senza 104: 3 soluzioni che aiutano le persone in difficoltà
Tanti invalidi in Italia non sono stati riconosciuti come ‘abbastanza’ invalidi per rientrare nella Legge 104 e quindi per ottenere agevolazioni. Non tutti però sono a conoscenza del fatto che le invalidità con percentuali inferiori hanno comunque altre possibilità per ricevere agevolazioni.
Per esempio, con un’invalidità al 74% si può rientrare in pensione anticipata attraverso Ape sociale, Quota 41 e Opzione donna. Alla pensione anticipata poi si aggiungono altre soluzioni. Con il 67% di invalidità, ad esempio, si può avere l’Assegno di Inclusione.
Poi per chi risulta invalido tra il 46% ed il 66% c’è la possibilità di entrare nell’Assegno di Inclusione tramite una strada differente, ovvero la presa in carico dei servizi sociali comunali. In quest’ultimo caso si deve dare comunicazione all’Inps e saranno i servizi sociali ad intervenire economicamente per ovviare alla mancanza di lavoro per l’individuo invalido per via delle sue patologie.