Intesa Sanpaolo è un istituto di credito nato dalla fusione tra Banca Intesa e San Paolo IMI.
L’istituto è oggi il maggiore gruppo bancario in Italia con oltre 4.500 filiali e quasi 40.000 dipendenti. Quali sono le sue origini e la sua storia?
L’istituto è nato ufficialmente nell’ottocento, ma le sue origini risalgono al 1563, quando una confraternita chiamata “Compagnia di San Paolo” crea l’istituzione Monte di Pietà. Questa ha lo scopo di prestare denaro alle persone che sono finite nel mirino degli usurai.
L’attività di questa istituzione caritatevole diviene nel tempo sempre più vicina a quella di una banca. Monte di Pietà acquisisce prestigio e nel 1650 viene chiamata ad amministrare il debito pubblico dello Stato sabaudo.
Ai suoi esordi la Banca ha lo scopo di favorire lo sviluppo dell’industria torinese, ma anche la crescita economica del Paese. Il suo carattere sociale e societario muta completamente nel 1992 quando Sanpaolo diventa una Società per Azioni. Intesa Sanpaolo ha oggi ancora sede legale nella Piazza S.Carlo di Torino.
Intesa Sanpaolo è una multinazionale, con filiali anche in Est Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Con un totale di 7,2 milioni di clienti è inoltre fra le prime 20 banche in Europa. Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana per capitalizzazione, la sesta nell’area euro.
La banca è impegnata attualmente in un alleanza multilaterale avviata ad aprile per ridurre l’impatto ambientale dei proprio investimenti fino a raggiungere l’annullamento delle emissioni inquinanti correlate al portafoglio entro il 2050. Il progetto iniziato ad aprile conta almeno 80 membri in 35 nazioni. Tra i nomi illustri anche Bank of America, Citigroup, Morgan Stanley e JPMorgan. Gli appartenenti al progetto sono tenuti a presentare un rapporto in relazione ai propri investimenti e alla tabella di marcia che intendono percorrere per raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Intesa Sanpaolo ha dichiarato che investirà circa 80 miliardi di euro per finanziare iniziative volte a rafforzare l’economia circolare e la transizione ecologica. La banca promuove inoltre progetti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo con finanziamenti pari 1,2 miliardi di euro.
L’attuale amministratore delegato è Carlo Messina. Il manager ha iniziato la sua carriera fin da dopo la sua laurea, entrando nel 1987 a lavorare per BNL Banca Nazionale del Lavoro. Ha ricoperto il ruolo di funzionario responsabile dell’Ufficio Corporate Finance. Carlo Messina entra in Intesa Sanpaolo nel 1998. La sue attitudini e le sue esperienze pregresse lo portano nel settembre del 2013 a coprire la carica di amministratore delegato.
L’azionariato proprietario di Intesa SanPaolo è composto da Compagnia di San Paolo, con una quota pari a circa il 6%. Compagnia di San Paolo nasce con finalità filantropiche ed una tra le più antiche e maggiori fondazioni private in Europa.Gli altri azionisti sono
Il CET1 è il parametro più osservato per valutare e classificare la solidità di un istituto di credito. Il Common Tier Equity descrive il rapporto percentuale tra capitale a disposizione della banca e le sue attività ponderate per il rischio, come crediti deteriorati e inadempienze finanziarie. Maggiore è il valore assunto da questo parametro, maggiore è la stabilità dell’istituto di credito secondo un criterio valido a livello internazionale.
Nel 2018 e nel 2019, la Banca centrale europea ha pubblicato le sue linee guida per migliorare la resilienza del sistema bancario del continente e garantire una maggiore stabilità nel settore. In entrambi gli anni, il requisito minimo per il cet1 ratio è stato fissato al 10,6%. Esso può essere definito anche come il coefficiente di solvibilità minimo che le banche devono costantemente mantenere. Per quanto riguarda Intesa San Paolo la banca ha registrato un nel 2020 un valore pari a 15,2% in aumento rispetto al valore del 2019 di 13,9%
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I Pir sono una tipologia di invesitmento che può essere strutturata in modo da contenere diversi prodotti finanziari. Tra questi vi possono essere azioni, obbligazioni, ETF, questi prodotti sono finalizzati a sostenere aziende con sede in Italia o all’interno dell’eurozona.
Nascono per dare sostegno all’economia italiana e far sì che il risparmio delle famiglie sia indirizzato a favore delle piccole e medie imprese. Se detenuti per almeno 5 anni danno diritto a un’agevolazione fiscale che consiste nell’esenzione dalla tassazione sui redditi da capitale e i redditi diversi di natura finanziaria.
Intesa San Paolo offre tre fondi comuni di investimento focalizzati sul mercato azionario. Il paniere delle azioni è progettato per sfruttare la volatilità delle aziende che hanno sviluppato prodotti o servizi incentrati sull’innovazione tecnologica, sull’ecologia e sulle rinnovabili, o sulle tendenze derivanti dallo sviluppo demografico. I fondi comuni di Intesa San Paolo sono quindi basati su quelle che sono le maggiori tendenze globali in atto con prospettive a lungo termine.
I Fondi a scadenza, denominati anche Fondi Data Target, sono una tipologia di fondi comuni. Ciò che li caratterizza è l’orizzonte temporale dell’investimento che è predefinito alla loro sottoscrizione. Questo tipo di fondo è impostato in modo da garantire una performance positiva all’interno di un arco temporale predefinito. È possibile anche costruire un portafoglio diversificato composto di fondi a scadenza. L’obbiettivo è quello di riuscire a cogliere particolari trend presenti all’interno di un determinato ciclo economico.
Il PAC, è un servizio di gestione patrimoniale studiato per garantire una remunerazione ottimale per tutti coloro che vogliono investire piccole somme in modo costante. Con questa tipologia di investimento è possibile costruire nel tempo un rendimento facendo fruttare piccoli risparmi accumulati con obbiettivi temporali utili a maturare nel tempo l’effetto degli interessi composti.
Il piano di accumulo si basa infatti sulla capacità di sfruttare la crescita tendenziale dei mercati finanziari nel tempo, compensando sul lungo termine le variazioni di prezzo dei cicli economici. Con Intesa Sanpaolo, il capitale che può essere costituito anche da versamenti periodici di 50 euro, viene investito in modo sistematico mediando i prezzi di acquisto di fondi comuni di investimento.
A seconda degli obbiettivi finanziari del sottoscrittore la durata del PAC può variare da un minimo 5 anni fino a tempi che possono costituire una futura forma di pensione integrativa.
L’investimento assicurativo prevede che al termine di un determinato periodo venga erogata una rendita oppure sia corrisposto un capitale all’assicurato. È una forma di investimento vera e propria, che ha l’obbiettivo di fare maturare il capitale versato con un premio unico ovvero in un’unica soluzione, o in altri casi con un premio ricorrente. La differenza con un classico investimento è la possibilità di garantire una somma di denaro ai propri cari nei casi previsti dal contratto.
Le performance di un investimento assicurativo sono in parte garantite dalla gestione separata, mentre per un’altra parte il capitale è esposto alla volatilità e quindi alle variazioni del mercato. In questo senso una parte d’investimento è stabile e viene garantita la restituzione del capitale investito, mentre l’altra parte è esposta al rischio di mercato in relazione al profilo di rischio del sottoscrittore.
L’investimento assicurativo offerto da Banca San Paolo è una polizza multiramo a premi ricorrenti, che permette di costruire un piano di risparmio con flessibilità nei versamenti, sicurezza per la parte investita nella Gestione Separata e diverse opzioni per raggiungere gli obbiettivi finanziari prefissati. I versamenti a partire da 100 euro al mese, sono investiti per il 30% in una Gestione Separata e per il 70% in uno dei 3 Fondi Interni disponibili, che puoi scegliere in base al tuo profilo di rischio rendimento.
Le polizze assicurative di Intesa San Paolo permettono per mezzo del pagamento di un premio a partire da 5.000 euro, di assicurare un capitale con l’obiettivo di garantire una rendita minima e stabile sul lungo termine. Questo viene realizzato mediante l’utilizzo di strumenti obbligazionari diversificati per area geografica e per la qualità degli emittenti.
La diversificazione è ripartita investendo su due fondi di Intesa San Paolo, che hanno un paniere di titoli azionari e obbligazionari, così da avere il giusto equilibrio tra risparmio e rendimento.
Un fondo ad accumulazione, al contrario di quello a distribuzione, non la distribuzione dei proventi come cedole, dividendi e plusvalenze, derivanti dalla compravendita dei titoli del fondo. Il sottoscrittore in questo modo non riceve sul proprio capitale i rendimenti maturati ma questi ultimi vengono reinvestiti automaticamente nel fondo stesso. In questo modo è possibile accrescere in modo esponenziale il controvalore investito e di conseguenza il rendimento del proprio capitale.
Questi fondi possono essere una valida soluzione per chi non necessità sul medio breve termine, di utilizzare le plusvalenze del proprio investimento. A seconda di quanto indicato nel prospetto informativo Intesa San Paolo reinveste a scadenze di tre, sei o dodici mesi la totalità o una parte degli utili realizzati.
Intesa San Paolo da la possibilità di essere affiancati da un gestore patrimoniale a cui sono affidati tutti i compiti di allocazione e gestione del capitale. Il gestore patrimoniale costruisce sulla base proprio profilo di rischio e delle proprie esigenze un portafoglio personalizzato, diversificandolo per strategie e tipologia di asset.
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