L’Italia prova a imbrigliare Binance. intervenendo per mezzo della Consob con un comunicato stampa che la dice lunga sulla capacità dei legislatori di intervenire sulla base della concreta violazione di una norma a protezione dei consumatori sull’operatività della più grande piattaforma exchange al mondo.
Dopo che il Regno Unito dal 1° luglio ha posto il divieto per Binance di operare sul territorio inglese, la piattaforma exchange di criptovalute cinocanadese è stata attenzionata in questi giorni anche dalla Consob italiana, che mette in guardia i risparmiatori all’assenza nella normativa del nostro paese, di esplicite autorizzazioni ai servizi sulle criptovalute offerti dall’exchange. Nel comunicato stampa si legge “La Consob avverte i risparmiatori che le Società del gruppo Binance non sono autorizzate a prestare servizi e attività di investimento in Italia, nemmeno tramite il sito www.binance.com le cui sezioni denominate “derivatives” e “Stock Token”, relative a strumenti correlati a cripto-attività, sono risultate in precedenza redatte anche in lingua italiana. […] Si richiama, quindi, l’attenzione del pubblico su tale circostanza e si invitano, più in generale, i risparmiatori a usare la massima diligenza al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento [..]”
Binance: gli stock token non saranno più disponibili
Binance, fondato nel 2017 e guidato da Changpeng Zhao, sembra avere per ora tutte le carte in regola e una grande fiducia per continuare a trarre profitto dal mercato delle criptovalute. Tuttavia proprio uno dei servizi citati dalla Consob è stato ritirato dal mercato: gli stock token, resi disponibili sulla piattaforma a partire da aprile non saranno più supportati. Le motivazioni sono relative all’eccessivo allarmismo suscitano da questo tipo di asset, particolarmente speculativo e inadatto a essere immesso sul mercato senza una definizione in termini legislativi.
Il progresso del settore digitale e della finanza decentralizzata rappresentato dalle criptovalute, rappresenta un’accelerazione che dal punto di vista normativo realizza una novità difficile da comprendere nelle norme vigenti. Binance Holdings era in grado di offrire fino a ieri tramite il suo sito Binance.com una versione alternativa delle azioni di Apple, Tesla, Microsoft, Coinbase Global, Microstrategy, per mezzo di criptovalute che ne replicavano fedelmente il valore. Non è la prima volta che le criptovalute vengono usate per replicare asset già esistenti, per esempio il Forex, con le stablecoin che agganciate stabilmente al valore di valute come il dollaro oppure l’euro, ma anche metalli preziosi come l’oro, possono essere scambiate come un derivato.
LEGGI ANCHE>>Le valute digitali sostituiranno quelle tradizionali?
Le difficoltà legislative ha incontrato Binance in questi mesi
A maggio la piattaforma è stata messa sotto indagine dal Dipartimento di Giustizia USA, per far luce sulle relazioni dei flussi economici sull’exchange e presunte attività legate a riciclaggio ed evasione fiscale. Successivamente il primo luglio è stata interessata dallo stop in UK imposto dalla Financial Conduct Authority, con il giro d’affari che in Europa è stato messo di conseguenza in difficoltà dall’interruzione del supporto a suoi servizi da parte delle banche inglesi, compresi i bonifici SEPA per tutta Europa. Dopo che i legislatori del Regno Unito, come anche quelli di Hong Kong, avevano sollevato qualche perplessità sugli stock tokens, Binance ha voluto rivedere le sue scelte commerciali per non rischiare un’ulteriore messa in discussione della sua legittimità a operare nel settore finanziario, rischiando questa volta di poter subire un danno di immagine a causa dei troppi interventi in un ristretto arco temporale, tali da rendere incerta l’attività di clienti e i trader sulla piattaforma.
Binance.com che ha attualmente un volume di pari a 14 miliardi di dollari al giorno, si dice disposta a collaborare con i legislatori internazionali. Per voce dei suoi responsabili fa sapere che la società prende molto sul serio i propri obblighi legali e continuerà a investire al fine di agevolare il processo di conformità. A questo proposito l’interruzione del servizio di stock token avrà effetto immediato, con la possibilità per chi li avesse ancora in portafoglio di poterli liquidare nell’arco dei prossimi tre mesi.
LEGGI ANCHE>>Criptovalute: la strategia degli exchange per incrementare il loro business
I vantaggi degli stock token
Fino a qualche anno fa era impossibile immaginare in che modo la flessibilità e le possibilità di investimento odierne avrebbero influenzato il mercato e la vita degli investitori. Al giorno d’oggi con un capitale alla portata di chiunque, è possibile non solo poter investire, ma realizzare un portafoglio equilibrato. Nonostante gli stock token verranno eliminati a tempo indeterminato, in attesa che nuove regole ne stabiliscano i criteri di offerta al pubblico e di protezione del consumatore, il loro vantaggio insito nella possibilità di acquistare azioni di grandi aziende popolari, quotate sull’azionario USA, potendone stabilire la quantità in modo frazionato, è tuttavia presente seppur con costi di transazione maggiori a fronte di una maggiore regolamentazione e tutela, anche per mezzo del fractional share trading.
LEGGI ANCHE>>Come iniziare a investire con meno di 200 euro e un po’di fortuna
Cos’è il fractional share trading
Il fractional share trading consiste nell’acquisto di azioni frazionate ed è offerto da broker che operano sui derivati e sui mercati OTC. Per mezzo delle fractional share è possibile investire a partire da un dollaro, acquistando azioni come Netflix, Tesla, Google, Amazon che al valore di mercato avrebbero un prezzo dai 100 fino a diverse migliaia di dollari. Questo sistema si basa sulla capacità sempre maggiore del settore finanziario di specializzarsi nell’accrescere la sua base di utenti, garantendo tramite broker regolamentati, a differenza degli exchange, una protezione contro episodi di volatilità elevata e malfunzionamenti tecnici dei server, come quelli avvenuti proprio su Binance, che è risultata irraggiungibile 8 febbraio, il 4 e il 5 maggio e il 19 giugno. Tutte date in cui un particolare evento di mercato ha creato una condizione di instabilità dei prezzi e un incremento della volatilità degli asset legati al mercato delle criptovalute.