Interessi dei BTP e BTp future ai massimi storici, ma attenzione alla trappola dei rendimenti

In meno di due anni il mondo è passato dal dominio dei tassi negativi a uno scenario di tassi positivi e in forte rialzo, ma con rendimenti reali negativi. Accade così anche sui BTP; ecco a cosa fare attenzione.

Il paradosso delle incertezze economiche e dell’inflazione ha impedito anche sui mercati finanziari i guadagni generalmente correlati ai beni rifugio.

Interessi dei BTP e BTp future ai massimi storici, ma attenzione alla trappola dei rendimenti
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I prodromi dopo la prima ondata pandemica, con l’incremento simultaneo della domanda sono stati seguiti dallo stravolgimento degli accordi commerciali con la Russia. Costi energetici e materie prime hanno pesantemente contribuito all’inflazione generata dai massicci interventi di politica monetaria.

Un nuovo mondo, anche economico, che si sta scontando velocemente sulla vita quotidiana. Il comparto considerato tradizionalmente come il paradiso del risparmiatore prudente e conservativo, quello dei titoli di Stato è diventato una trappola. A tutti ciò i tassi di mercato si adeguano fornendo rendimenti che sul titolo decennale USA oscillano tra il 2,8 e il 3%.

Il rischio è quello che gli alti interessi siano confusi con rendimenti che nella realtà sono nella maggior parte dei casi erosi completamente dall’inflazione. Tuttavia, in una prospettiva di lungo periodo investire in un Titolo di Stato significa compensare la perdita del potere d’acquisto sulle prospettive di una riduzione dell’inflazione entro un anno.

Tranne durante le guerre mondiali, negli anni Settanta e oggi, l’inflazione è sempre rimasta su valori molto contenuti. Negli ultimi secoli l’inflazione media nel mondo è stata pari all’1,5%. Considerato questo la prospettiva è quella di mantenere in portafoglio fino a scadenza i titoli di Stato riuscendo a trattene l’impulso di vendere e tagliare le perdite.

Interessi dei BTP e BTp future ai massimi storici, ma si va in profitto solo sul lungo periodo

Per quanto riguarda l’Europa la Bce continua a puntare su un’inflazione intorno al 2% entro i prossimi due anni. Questo significa che tra non molto i rendimenti reali dei titoli di Stato sulla carta sono vicini allo zero se non positivi.

Nella seduta di venerdì il Btp future con scadenza giugno 2022 ha subito una nuova flessione con un prezzo arrivato a 130,30 punti. La tendenza primaria rimane quindi negativa senza possibilità di intravederne la fine. Gli ultimi quattro mesi sono stati caratterizzati da rialzi molto importanti sui tassi dei titoli di Stato dei Paesi dell’eurozona e da una simultanea flessione del loro prezzo. A questo andamento ha contribuito il trend dell’inflazione e l’evoluzione della situazione internazionale a fronte di un rallentamento della crescita. Il contesto ha fatto così tornare sulla scena rendimenti interessanti con i BTp a scadenza più lunga che pagano tassi intorno al 3%.

Una possibilità alternativa alle lunghe scadenze è quella di investire in obbligazioni societarie a breve scadenza, che offrono rendimenti contenuti ma consentono un trading attivo in grado di remunerare senza troppe attese l’investitore. Un secondo rifugio per il risparmiatore italiano, è rappresentato dai titoli legati all’inflazione, europea e italiana; tra questi ad esempio i BTP Italia.

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